Cascate di San Fele: nuovi percorsi, lavori di pulizia e sicurezza. Ecco le ultime novità

Ripresi in pieno i lavori di pulizia e sicurezza dei sentieri nell’area delle Cascate di San Fele da parte del Consorzio di Bonifica del Commissario Musacchio e dal Direttore dei lavori Giampiero Vassallo.

Tutto questo è spiegato la nota dell’associazione “U uattënniérë”:

“era stato da noi sollecitato nei giorni scorsi e, grazie all’intervento del Prefetto, dell’Assessore Regionale all’Ambiente Gianni Rosa e del Commissario del Parco del Vulture, si è riuscito ad assicurare un servizio ai tanti visitatori che ci onorano della loro presenza ed attraverso loro trasmettere ad altri le bellezze del nostro territorio.

Molto rimane ancora da fare per rendere l’area più agibile, attraverso opere quali la sentieristica necessaria e le dovute opere di messa in sicurezza dei tracciati . Questo anche per rendere fruibili altre cascate che oggi non è possibile visitare.

Le cascate di San Fele:

Il torrente Bradano scorga dall’appennino Lucano, in località Matise di San Fele, in provincia di Potenza,per confluire nella fiumara di Atella e poi nel fiume Ofanto. Attraversando il territorio del comune di San Fele, il torrente è costretto ad effettuare dei particolari salti di quota che danno origine alle naturali e suggestive cascate di San Fele.

Le cascate prendono il nome “U uattënniérë ”, la trasposizione dialettale di “Gualchiera”, macchina utilizzata in antichi opifici costruiti a ridosso delle cascate.

Sfruttando la forza dell’acqua, una grande ruota azionata trasmetteva il movimento ad un cilindro orizzontale nel quale erano inserite, verticalmente, le aste dei folloni.

Questi terminavano con pesanti magli che, entrando e uscendo da una vasca (dove sul fondo venivano posti tessuti), servivano a gualcare la lana.

Le proprietà feltranti del panno venivano così rese più compatte e meno ruvide.

La Gualchiera di San Fele è rimasta in uso fino agli anni 40 del secolo scorso.

La potenza dell’acqua veniva impiegata anche per il funzionamento di antichi molini (oltre 20), i cui resti (così come quelli della Gualchiera) testimoniano l’ingegno e la dedizione al lavoro dei Sanfelesi.

Il rudere della Gualchiera di San Fele, attualmente esistente nei pressi della cascata U uattënniére, in data 9 Settembre 2014, con decreto n° 133 della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Basilicata, è stato dichiarato di interesse culturale, ai sensi dell’art.10, comma 1 e dell’art.3 lettera d9 e lettera l) del Decreto Legislativo 22 Gennaio 2004, n 42 e rimane, quindi, sottoposto a tutte le disposizioni di tutela contenute nel citato Codice.

L’associazione continua il proprio impegno nel ripristino di ulteriori aree attraversate dal torrente.

A breve sarà possibile fruire di nuovi percorsi guidati ed ammirare altre cascate”.