A Venosa la lotta contro il Progetto di ricerca idrocarburi: “a rischio è il nostro territorio, la nostra salute, la nostra economia”

Riceviamo e pubblichiamo una nota del consigliere comunale del gruppo “VenosaPensa”, Arturo Raffaele Covella:

“Un silenzio spaventoso è calato su alcune questioni ambientali molto importanti per il futuro del nostro territorio.

Comprendo l’agitazione per la presa in giro rispetto al Capodanno Rai e capisco pure l’eccitazione nella promozione di Monticchio come luogo del cuore FAI.

Tutto questo però non può far dimenticare che esistono problemi molto più seri che vanno aggrediti con decisione e che non possono essere lasciati passare sotto silenzio.

Se dovesse infatti essere dato il via libera al Progetto di ricerca di idrocarburi denominato “Palazzo San Gervasio” dei luoghi del cuore e del Capodanno resterebbe ben poca cosa e l’intero territorio del Vulture-Melfese-Alto Bradano sarebbe devastato.

Un progetto che ha una lunga storia e che ha visto in passato la mobilitazione di amministrazioni comunali, partiti politici, Movimenti.

Tutti pronti a mobilitarsi (o quasi tutti) per fare pressioni sulla Regione Basilicata affinché venisse bloccata una richiesta tanto assurda e tanto scellerata. Dopo lo Sblocca Italia, però, la competenza è passata al Ministero dello Sviluppo Economico e, quel malsano progetto, è caduto nel dimenticatoio della politica ma non per questo si è bloccato.

Tutt’altro, l’iter autorizzativo è andato avanti e oggi risulta essere giunto alla fase finale, la fase decisoria.

La famosa istanza denominata “Palazzo San Gervasio” si riferisce ad una porzione di territorio di circa 46.990 ricadente in 13 comuni della provincia di Potenza (Acerenza, Banzi, Barile, Forenza, Genzano di Lucania, Ginestra, Maschito, Montemilone, Oppido Lucano, Palazzo San Gervasio, Rapolla, Ripacandida, Venosa).

Sembra superfluo, ma non lo è, ricordare che: nel perimetro del permesso di ricerca ricadono aree agricole ad alta fertilità, aree di pregio storico-naturalistico e paesaggistico di altissima valenza socioeconomica per l’intera Area del Vulture-Alto Bradano.

Il territorio è, infatti, caratterizzato da terreni irrigui, naturalmente vocati all’orticoltura ed alla cerealicoltura di qualità, alle colture biologiche, alle coltivazioni vitivinicole di pregio ed è ricco di risorse naturali oggetto di utilizzazione economica (acque minerali e termali).

Lo stesso territorio è occupato da centri storici di particolare interesse storico-monumentale, di grande vocazione turistica. Per non parlare delle aziende agricole presenti e delle produzioni Dop e Igp.

E’ chiaro non possiamo permetterci altre leggerezze e dimenticanze. Non possiamo abbassare la guardia dimenticando che a essere a rischio è il nostro territorio, la nostra salute, la nostra economia.

Adesso abbiamo il dovere di essere coerenti e portare avanti con lo stesso vigore la lotta per impedire che il Progetto “Palazzo San Gervasio” venga autorizzato dal Ministero.

Alzare la voce per chiedere rassicurazioni è il minimo che le istituzioni e la classe politica di questa Regione possa fare.

Per questa ragione ho depositato una Interpellanza Urgente con la quale chiedo al sindaco di Venosa di mettersi in azione per far sentire la voce di questo territorio anche inviando una nota ufficiale al Ministro Di Maio per chiedere rassicurazioni sulla volontà di non permettere nuove perforazioni e di non autorizzare l’istanza in questione.

Una posizione che spero venga assunta dalla giunta comunale di Venosa e che venga replicata da tutte le altre amministrazioni coinvolte per tutelare i cittadini e il territorio da scelte che sarebbero veramente incomprensibili per varie ragioni”.