“LE COMPAGNIE PETROLIFERE VOGLIONO METTERE LE MANI SUL VULTURE!”: LA DENUNCIA ARRIVA DAL MOVIMENTO 5 STELLE

Non fa presagire nulla di buono la pronuncia del Consiglio di Stato che ha dichiarato infondato il ricorso in appello della Regione Basilicata sul permesso di ricerca idrocarburi “Palazzo San Gervasio”, permesso richiesto dalla società texana AleAnna Resources.

In ballo c’è un’area di quasi 47.000 ettari che coinvolge direttamente 13 Comuni della Provincia di Potenza dell’area del Vulture.

Il campanello d’allarme viene dal Movimento 5 Stelle della Basilicata che già un anno fa con un’interrogazione a firma di Gianni Leggieri aveva chiesto quali azioni la Regione intendeva mettere in campo per contrastare il progetto.

La risposta data allora dall’ex assessore Berlinguer certificava un vero e proprio stato di inerzia e sterilità da parte della regione, che non ha tenuto conto delle istanze provenienti dal territorio.

Anche i sindaci dei territori interessati avevano chiesto alla Regione di mettere in campo azioni più incisive per negare l’intesa al progetto, approvando all’unanimità il 13 luglio 2015 un documento proposto da una serie di associazioni ambientaliste.

Sia il Tar che il Consiglio di Stato hanno bocciato la Regione, evidenziando l’ambiguità e la contraddittorietà di fondo che hanno caratterizzato il procedimento.

Per il M5S si tratta di:

“Una strategia a perdere e confusionaria che si è sciolta completamente davanti ai giudici e che di fatto ha rafforzato l’Aleanna Resources.

Stessa strategia è stata messa in campo per il permesso relativo all’area di Montegrosso, anche questo in una preoccupante situazione di stallo decisionale.

I proclami dei finti no-triv governativi stanno rivelando la loro natura: sono delle vere e proprie montature, così come lo sono tutte quelle leggi regionali promulgate che sistematicamente vanno a sbattere contro i pareri della Corte Costituzionale.

Questa strategia sembra essere il filo conduttore delle giunte regionali degli ultimi anni: ricordiamo la finta moratoria sui permessi di estrazione targata De Filippo, le finte vittorie ottenute da Pittella nelle contrattazioni col governo, la mancata impugnazione dello Sblocca Italia e la Strategia Rifiuti Zero (una vera e propria truffa semantica)”.

I consiglieri regionali del M5S Leggieri e Perrino hanno aggiunto:

“Siamo davanti al primo banco di prova per il nuovo assessore al ramo, Francesco Pietrantuono.

Speriamo vivamente in una netta discontinuità con la politica attuata dal suo predecessore, quel Berlinguer che si è limitato (prodigato) a fare da tramite per l’attuazione del disegno scellerato del ducetto di Firenze.

I lucani, dal canto loro, si sono già ampiamente espressi col referendum del 17 aprile, facendo della Basilicata l’unica regione a raggiungere il quorum, con un 96% che ha votato per lo stop delle concessioni in mare. Un chiaro messaggio alle cricche, le lobby e i faccendieri che vogliono continuare a violentare il territorio“.