GIUSEPPE, GIOVANE ARTISTA DI MELFI, HA RICEVUTO I COMPLIMENTI DA VITTORIO SGARBI! INFATTI…

Nell’estate del 2016 una lunga e piacevole intervista fatta in una fucina di creatività, colori, sentimenti e tensioni emotive fece emergere lo spirito dell’Artista che contraddistingue, oggi più di ieri, Giuseppe “Fenice” Festino, di Melfi.

Uno spirito autodidatta che ha saputo trasformare le proprie inquietudini, o sarebbe meglio dire “malinconie”, in un prodotto culturale diverso dalla massa o da chi lo ha preceduto.

Siamo di fronte al talento artistico, senza se e senza ma.

In questi giorni Melfi ospita la sua prima personale a Palazzo Donadoni.

Sarebbe da aggiungere: finalmente Melfi spalanca gli occhi su Giuseppe “Fenice” Festino.

Perché Melfi non rappresenta il suo punto di partenza.

Le sue opere sono state esposte in diverse mostre, gallerie e concorsi internazionali come la “Bienal de Arte Barcelona” presso il MEAM; “Italian Vanity Art Exhibition” di Dubai; “Trofeo Internazionale Arte Impero” presso Art Shopping Carrousel du Louvre di Parigi, Palais Sternberg di Vienna, Palazzo Brancaccio di Roma; “Artista D.O.C.” presso Sofitel Washington DC Lafayette di Washington, Jolly Madison Towers di New York e Triennale dell’Arte Contemporanea di Verona; “MeArt – Biennale Internazionale del Mediterraneo” di Palermo; “Contemporanei nelle Sale del Bramante” di Roma; “Contemporanei nella Città degli Uffizi” presso Palazzo Ximènes-Panciatichi di Firenze; “La Quadrata” presso Il Melograno Art Gallery di Livorno; “Waiting For Florence Biennale 2017” di Porta Coeli International Art Gallery di Venosa; “Veritas Feminae Art Contest” di Amalfi; “La Signora delle Stelle – Margherita Hack” della Milano Art Gallery; “Premio Internazionale Iside” di Benevento; “IV° IncontrArte” di Potenza.

E adesso arriva, fresca di giornata, la recensione del critico Vittorio Sgarbi.

Dionisiaco: così lo definisce Sgarbi, come per dire che la sua arte grida un’angoscia e un’ansia primitiva, l’istinto del piacere mescolato alla malinconia di un uomo in costante ricerca ma insoddisfatto di questa esistenza.

Chi visita la mostra a Palazzo Donadoni riscontra le riflessioni di Sgarbi che lo accosta a Munch, a Van Gogh, a Kirchner, a Lautrec, a Gauguin.

Ma ammonisce il critico:

“Ci si sbaglia a pensare che la sua arte sia appannaggio dei sui precedenti illustri. Festino ha una dignità artistica originale e personalissima”.

La critica di Sgarbi è solo l’ultima di una serie di recensioni positive effettuate da grandi critici d’arte.

Paolo Levi ha definito l’arte di Festino un’arte che guarda al futuro delle novità pittoriche, libera dalle convenzioni estetiche.

Per Sandro Serradifalco Festino è graffiante e sfrontato ma dotato di un grande talento tecnico e creativo.

Il prossimo appuntamento sarà a Benevento dall’11 al 19 Novembre nell’ambito del Premio Internazionale Iside.

C’è ancora tempo per ammirare la sua personale a Palazzo Donadoni fino al 5 Novembre: in questo giorno si terrà l’evento di chiusura con ospiti, interventi e naturalmente la presenza del nostro artista Giuseppe “Fenice” Festino.

Artista malinconico, sognante e proveniente dal futuro al quale facciamo i migliori auguri per questi meritati traguardi.

L’arte, oggi, può ancora sentirsi al sicuro.

(La foto di Giuseppe “Fenice” Festino è stata scattata dal fotografo Aldo Marinetti)