Coronavirus, alla Fca di Melfi più di 100 contagi: “stabilimento e indotto sono una zona rossa da cui si entra ed esce senza interventi”

Riceviamo e pubblichiamo il Comunicato stampa di Usb Basilicata Lavoro Privato e Usb Fca Melfi indirizzato ad alcuni Sindaci di comuni in Provincia di Potenza.

Ecco quanto riportato:

“Usb si rivolge a tutti i sindaci dei tanti comuni in cui risiedono i lavoratori Fca, affinché intervengano, per quanto di propria competenza, in tutti i modi possibili e che lo facciano subito.

Per numero di lavoratori Fca, Usb si rivolge innanzitutto ai sindaci di:

  • Melfi (PZ),
  • Lavello (PZ),
  • Rionero (PZ),
  • Avigliano (PZ),
  • Venosa (PZ),
  • Potenza.

I lavoratori Fca contagiati dal Covid-19 sono abbondantemente più di cento.

Nemmeno una settimana fa l’Usb Fca Melfi lanciava il grido di allarme, insieme allo sciopero del 12 Novembre.

Era facile prevedere certi numeri, come lo è immaginare scenari assai più nefasti se non si interverrà immediatamente.

Usb ha sempre sostenuto che di fronte a dati tanto preoccupanti bisognava intervenire con una totale sanificazione dello stabilimento e con l’effettuazione dei tamponi a tutti i lavoratori.

Ancora oggi queste due indispensabili azioni non vengono nemmeno lontanamente prese in considerazione da Fca.

Il rischio che il virus potesse quotidianamente propagarsi tra i lavoratori è diventato una certezza, anche oggi altri 8 lavoratori risultano positivi.

Che arrivi a San Nicola di Melfi (PZ) o che da lì parta non cambia la sostanza, lo stabilimento lucano e l’indotto sono una zona rossa da cui si entra ed esce senza che nessuno intervenga.

Lo stabilimento automobilistico, con la sua densità lavorativa, è una bomba a cielo aperto che va disinnescata tempestivamente.

Ogni primo cittadino è responsabile della salute dei concittadini che rappresenta, soprattutto nei confronti di chi è costretto a spostarsi dalla propria abitazione per recarsi in ambienti di lavoro insicuri.

Non è consentito a nessuno girare la testa dall’altra parte o peggio rilasciare inutili dichiarazioni di circostanza, ancor più durante questa emergenza, bisogna assumersi la responsabilità di intervenire nei confronti di chiunque metta il profitto davanti la salute dei lavoratori”.