“Coprifuoco? Per noi una condanna a morte”: appelli dal mondo dello spettacolo

Con l’imminente rientro di molte regioni in zona gialla, da Lunedì 26 Aprile, anche cinema, teatri ed eventi dal vivo si preparano a riaprire, seppur con limitazioni e capienza ridotta.

Fa ancora discutere però la scelta del governo di mantenere il coprifuoco dalle 22:00 alle 5:00, decisione che secondo molti addetti ai lavori non permetterà al mondo dello spettacolo di risollevarsi pienamente.

Ricordiamo che il 17 Aprile scorso moltissimi lavoratori del mondo dello spettacolo e degli eventi sono tornati in piazza per chiedere che il governo non si dimentichi di loro.

Erano i cosiddetti “Bauli in piazza” (questa la sigla sotto la quale si sono riuniti), che hanno deciso di “invadere” piazza del Popolo a Roma.

La giornata di Roma ha segnato una data importante per il settore, anche se la decisione del Governo di mantenere invariato il coprifuoco alle ore 22:00 genera malcontenti anche e proprio nel mondo dello spettacolo.

Non usa mezzi termini Gianmarco Mazzi, amministratore e direttore dell’Arena di Verona, il quale afferma che che:

“Se non sarà prevista una deroga, il coprifuoco alle 22:00 come stabilito dal governo è una sentenza di morte per il mondo dello spettacolo dal vivo.

Una decisione illogica, abbiano allora il coraggio di dirci che le arene devono rimanere chiuse.

Non hanno riflettuto, spero ci rimettano mano e testa.

Stavolta non rimarremo in silenzio”.

L’Arena di Verona aveva annunciato nei giorni scorsi di essere pronta a ripartire in sicurezza fino a 6mila presenze.

Mazzi non è l’unico ad esprimere perplessità sul mantenimento del coprifuoco.

Infatti ha detto Lina Sastri, attrice vincitrice di due David di Donatello:

“Sono felice che i teatri riaprano, ma come fanno con questi orari?

Chi lavora non può andare a vedere uno spettacolo di pomeriggio e la sera non si farebbe in tempo a rientrare a casa.

Nelle arene, nei teatri antichi e all’aperto è difficile organizzare una recita con il sole che tramonta ben dopo le otto di sera”.

Cosa ne pensate?