FCA MELFI: “INACCETTABILE SCARICARE LA CRISI SUGLI OPERAI”

“Ha avuto ricadute negative anche sui lavoratori dell’indotto Fca di Melfi. Nei giorni scorsi si è svolto l’attivo dei delegati della Fiom-Cgil di tutte le aziende dell’indotto per affrontare i problemi generati dal calo produttivo di Fca e sul fatto che, ancora oggi, non è chiaro quali siano le reali prospettive future per i lavoratori di Melfi”.

É quanto si legge in una nota della Fiom Cgil Basilicata – delegati Rsu dell’indotto Acm sulla cassa integrazione richiesta per il calo produttivo dei modelli Jeep, 500x e Punto, per tutto Settembre.

Nella nota sindacale si legge:

“I delegati della Fiom-Cgil ritengono che sia arrivato il momento di aprire un vero confronto con il consorzio Acm, sulla base di una piattaforma (votata dai lavoratori) che guardi realmente al miglioramento delle condizioni di lavoro, di salario, ma soprattutto dia garanzie occupazionali per tutti i lavoratori.

Negli anni si è assistito ad un continuo peggioramento delle condizioni e dell’organizzazione del lavoro, attraverso la riduzione delle pause e l’aumento della velocità della linea, senza alcun miglioramento sulla sicurezza e sulla salute.

La FIOM-CGIL ritiene inaccettabile che oggi la crisi venga scaricata sui lavoratori: è di questi giorni infatti la richiesta di molte aziende di modificare la turnazione con una intollerabile contrazione occupazionale. È invece necessario avviare la produzione di un nuovo modello che sostituisca la Grande Punto.

La mancanza di nuovi modelli per gli stabilimenti di Melfi, crea incertezze per tutti i lavoratori, ormai è tempo che si faccia chiarezza sugli investimenti dell’area industriale di Melfi perché finalmente si possano superare le contraddizioni che i lavoratori hanno subito in questi anni e ci siano prospettive reali per il futuro.

L’assenza di un piano industriale in grado di competere saldamente sul mercato, cosa che il vecchio piano industriale non è evidentemente riuscito a fare, mette a rischio la tenuta occupazionale di tutti i lavoratori.

Per questo, oggi più che mai è necessaria l’unità di tutti i lavoratori evitando che le aziende possano dar vita a contrapposizioni fra lavoratori di diverse generazioni”.