FCA ANNUNCIA: “NUOVI INVESTIMENTI NEGLI STATI UNITI”. E ALLO STABILIMENTO DI MELFI COSA SUCCEDERÀ?

Si apre un nuovo capitolo per FCA dopo l’incontro dell’amministratore delegato Sergio Marchionne con il neopresidente degli Stati Uniti d’America Donald Trump.

Lo scopo del faccia a faccia è stato quello di ridefinire la nuova politica industriale americana che secondo le intenzioni di Trump dovrà essere totalmente incentrata sullo sviluppo entro i confini nazionali.

Già prima dell’insediamento il presidente americano aveva esplicitamente ringraziato la FCA per i suoi investimenti negli Stati Uniti.

L’azienda infatti, all’inizio di Gennaio 2017, ha annunciato 1 miliardo di dollari di investimenti sugli impianti in Michigan e Ohio e l’aggiunta di 2.000 nuovi posti di lavoro.

FCA dal 2009 ha investito più 9,6 miliardi di dollari sui suoi impianti di produzione degli Stati Uniti e ha creato 25.000 nuovi posti di lavoro, espandendo ulteriormente i marchi Jeep e Ram.

Lo scambio potrebbe dunque essere questo: promessa di investimenti negli Stati Uniti in cambio di regolamentazioni meno severe. Non a caso poco tempo fa la FCA è finita nell’occhio del ciclone perché accusata dall’EPA (l’agenzia del governo americano per la protezione dell’ambiente) di produrre emissioni di sostanze inquinanti oltre la norma. E lo stesso Donald Trump ha definito l’ambientalismo un sistema “fuori controllo”.

Il sindacato Uilm Basilicata si è interrogato su questo nuovo assetto e sulle ricadute che potrebbe avere lo stabilimento di Melfi:

“In questo scenario sempre più globale, le cui scelte hanno ovviamente ripercussioni sui singoli stabilimenti qual è il ruolo, qual è il futuro di Fca Melfi? La Uilm di Basilicata crede e chiede che Melfi sia uno stabilimento che può e deve recitare un ruolo globale in quanto ricco di un qualcosa di straordinario che è rappresentato dai lavoratori.

I lavoratori da sempre sono gli artefici del successo di Melfi e di Fca, dobbiamo ripartire da loro perché il rilancio di Fca in Italia e nel mondo è il risultato anche della loro straordinarietà.

Purtroppo non basta avere eccelse professionalità, è necessario avviare immediatamente un confronto serrato, a livello nazionale (governo e sindacato), con Fca affinché si possa rilanciare Melfi attraverso un nuovo investimento che consenta l’allocazione di una nuova piattaforma automobilistica che possa sostituire la nostra Punto”.

Per i sindacati una soluzione per 1200 operai attualmente attivi sulla linea della Grande Punto ma che rischiano il posto di lavoro è la riconversione in stabilimento prevalentemente a marchio Jeep, divenendo così uno dei 5 centri presenti in tutto il mondo.

Secondo voi questo accordo tra Marchionne e Trump sarà un beneficio per l’azienda di San Nicola di Melfi oppure ci sarà uno spostamento degli investimenti sul suolo americano a discapito dei nostri lavoratori?