Punto Nascita di Melfi: Daniel di Genzano, Anna Viola di Lavello e Matteo di Melfi sono i primi nati del 2019!

Daniel, Anna Viola, Matteo.

3 nomi comuni, ma con una caratteristica speciale: sono nati tutti a Capodanno, presso il Punto Nascita di Melfi.

A commentare l’avvenimento, il Sindaco della Città Federiciana Livio Valvano, il quale è andato di persona ad augurare il suo “benvenuti al mondo” ai tre nuovi arrivati.

“È il migliore messaggio di auguri per Melfi e per l’intera area nord della Basilicata” dice il Primo Cittadino, ribadendo rassicurazioni già fornite in precedenza e condivise dal dottor Rocco Maglietta, commissario dell’A.O.R. “San Carlo”, sulla buon augurante crescita del reparto in questione.

Opinioni che cozzano con i dubbi espressi a più mandate da Alfonso Ernesto Navazio, capogruppo consiliare di Noi per Melfi.

Questo il commento rilasciato dal Sindaco Valvano:

“È Daniel di Genzano il primo nato a Melfi dell’anno 2019, con parto naturale.

Nel punto nascita dell’Ospedale di Melfi, oggi, ho reso omaggio ai tre nati nel solo giorno di capodanno e alle loro mamme.

Con il nuovo anno, insieme al primario del reparto Maternità, il Dr. Alfonso Chiacchio e ai suoi collaboratori, diamo il benvenuto a Daniel di Genzano, Anna Viola di Lavello e Matteo di Melfi, i neonati che sono il segno concreto della speranza di una comunità che scommette nel proprio futuro.

È il migliore messaggio di auguri per Melfi e per l’intera area nord della Basilicata, un territorio importante ed esteso che oggi dispone di un servizio molto qualificato, erogato dal reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale di Melfi.

L’organico potenziato nell’equipe medica e ostetrica, può disporre di un servizio alberghiero unico in una vasta area del mezzogiorno d’Italia (non solo in Basilicata quindi) con le stanzette singole dedicate ad ogni partoriente, dotate di tutti i confort compreso il televisore.

Gli investimenti voluti dal Governo Regionale e, in particolare, dall’Assessore alla Sanità Flavia Franconi, sulla struttura e sul personale, hanno trasformato il reparto in un gioiellino nel panorama del mezzogiorno d’Italia.

Adesso il nodo cruciale è l’utilizzo del servizio. È ben nota la criticità data dai numeri.

Dall’anno 2013 il punto nascita di Melfi è sceso sotto i 500 parti con un visibile calo anno per anno, fino a toccare il minimo dei 366 parti del 2017.

L’anno 2018 si chiude con la ricercata e attesa ‘inversione di tendenza’: 384, cioè +18 parti, per la prima volta un segno deciso e positivo.

Il segnale è importante se si considera che in tutta Italia l’andamento demografico in calo è stato determinato da una riduzione dei parti nella media nazionale del – 8%.

Lo stesso trend lo si registra in tutti i punti nascita della Basilicata, ad eccezione di Melfi, dove il reparto, anziché allinearsi alla contrazione nazionale, fa registrare una crescita.

Questo accade a conferma dello sforzo di rilancio del reparto, il cui servizio è notevolmente cresciuto sotto ogni punto di vista.

Aver superato i 380 parti non è affatto sufficiente.

Le linee guida nazionali approvate dal Governo nel 2010 tendono a razionalizzare ed eliminare i punti nascita minori, cioè quelli sotto i 500 parti.

Dal 2013 il punto nascita di Melfi è tenuto in vita dalla forte volontà del Governo Regionale, avallata, fino ad oggi dalla deroga riconosciuta dal Governo Nazionale, con i Ministri della Salute di ‘marca PD’.

Il mantenimento della deroga, fino ad oggi formalmente avallata dal Ministero della Salute, dovrebbe essere facilitato da un dato positivo, in controtendenza rispetto a quanto accade in tutta Italia, tenendo anche conto che il bacino dei 20 Comuni dell’Area Nord nel 2017 hanno fatto registrare nascite per 671 unità; ciò significa che potenzialmente le possibilità e le ragioni per mantenere il punto nascita ci sarebbero tutte.

È necessario che la popolazione dell’area nord, a partire dai medici di base, dai pediatri, dai servizi dell’Azienda ASP e da tutti coloro che determinano le scelte delle partorienti, con particolare riferimento al territorio dell’Alto-Bradano, si rendano consapevoli dell’importanza del loro comportamento rispetto al mantenimento del servizio.

Il punto nascita è di vitale necessità non solo per il servizio maternità ma anche per tutto ciò che a cascata può determinare nell’ambito dell’organizzazione del presidio ospedaliero di Melfi.

In attesa di conoscere le decisioni della neo Ministra della Salute che, immaginiamo, saranno positive in continuità con quanto accaduto in questi anni, prima di Natale ho intrapreso insieme al Senatore Riccardo Nencini, una iniziativa che potrebbe superare definitivamente la problematica.

Da Riccardo Nencini è stato presentato al Senato un disegno di legge che delegherebbe la scelta sull’articolazione dei punti nascita sul territorio direttamente alle Regioni dove vi è una dispersione demografica maggiore rispetto alla media nazionale.

Efficienza economica, affidabilità e sicurezza del servizio vanno misurate tenendo conto della multiforme realtà del territorio italiano e delle notevoli differenze che ci sono tra il contesto delle città metropolitane e i territori come quelli delle Regioni del Sud e, in particolare, la Basilicata (dove alla dispersione demografica si accompagna la carenza di adeguate infrastrutture).

Questi elementi (che non sono considerati nel sintetico indice medio di 500 parti all’anno) non possono essere l’unico parametro – come oggi accade – che è identico per la città di Milano e per i territori del Sud del Paese.

Il tema è delicato e troppo importante per avere una connotazione nel dibattito politico, per questo ho chiesto oggi la convocazione della commissione salute e politiche sociali del Comune di Melfi e nei prossimi giorni chiederò un incontro a tutti i parlamentari lucani, di tutti i gruppi politici presenti in Parlamento, affinché si valuti la condivisione di un percorso che scongiuri ogni rischio, anche solo potenziale e anche se lontano nel tempo.

Auspico che su tali delicate materie la logica del confronto tra schieramenti ceda il passo all’interesse collettivo e al bene comune, considerato che la presenza di servizi sanitari di qualità incide sulla connotazione di una comunità intera, senza distinzioni di genere, religione, di razza, tanto meno di appartenenza politica.

Ricapitolando quindi all’ospedale di Melfi:

I parti erano in diminuzione? Oggi sono in aumento (unico Posto in Italia)!

Il reparto era in fase di ristrutturazione?

Oggi può disporre di un servizio nuovo, unico in Basilicata e nel Sud Italia!

Mancavano gli operatori?

L’organico sia medico che ostetrico è stato potenziato!

Adesso tutti insieme, medici di base, pediatri, servizi Asp e tutti coloro che determinano le scelte delle partorienti possono usufruire degli ottimi servizi offerti dal punto nascita di Melfi”.

Tre nuove stelline si sono aggiunte al firmamento dei piccoli venuti al mondo al Punto Nascita di Melfi.

Al di là di tutto, non resta che dare loro il più caloroso benvenuto, con l’augurio che possano non solo sognare, ma vivere realmente nella gioia e nella bellezza.

Di seguito le foto.