Potenza-Melfi: “non possiamo aspettare la prossima tragedia per dare una scossa sull’ammodernamento”

Il segretario generale della Fim Cisl Basilicata, Gerardo Evangelista, accoglie positivamente l’assegnazione dei lavori di adeguamento e messa in sicurezza della S.P. 48 del Basso Melfese:

“È un passo avanti importante e mi auguro che i tempi siano brevi, ma è tutto il sistema viario che conduce al polo automobilistico di San Nicola di Melfi che ha bisogno di un radicale ammodernamento per incrementare i livelli di sicurezza.

È di ieri l’ennesimo incidente sulla provinciale Melfi-Sata che porta allo stabilimento Fca.

Sono bastate due gocce di pioggia per trasformare la strada in una pista di ghiaccio.

Anche questa volta tra le persone coinvolte, per fortuna senza conseguenze gravi, ci sono stati dipendenti di Fca, i più esposti al rischio in quanto pendolari che hanno scelto, con grande sacrificio, di restare nel proprio paese e di contribuire così alla crescita economica e sociale delle loro comunità.

Non possiamo aspettare la prossima tragedia per dare una scossa sull’ammodernamento della Potenza-Melfi.

L’adeguamento dell’arteria non può essere più rimandato.

Ci siamo stancati di contare i morti e i feriti, ora vogliamo i fatti perché non si può continuare a fare la solita politica sulla pelle delle persone.

Il sindacalista mette nel mirino la classe dirigente regionale (colpevole, a detta sua, di “aver fatto poco o nulla”) e chiama in causa anche il ministro Toninelli:

“I lavori sulla Potenza-Melfi devono diventare una questione nazionale, perché l’area è d’interesse nazionale per la presenza di Fca e di altre importanti industrie.

Ci aspettiamo una presa di posizione netta e un’azione di pressing da parte del governo sull’Anas e sulle istituzioni locali così come sta facendo sul dossier Matera 2019.

Senza infrastrutture che siano in grado di garantire la sicurezza dei cittadini, non può esserci il rilancio del territorio.

Oggi sarebbe impensabile immaginare la nostra regione senza Fca, ecco perché anche le istituzioni locali devono crederci di più e investire su servizi e infrastrutture per far crescere tutta l’economia che ruota intorno alla grande fabbrica”.