Per la ripartenza dell’Ospedale di Venosa ancora “inutili rinvii e tentennamenti”! La richiesta urgente

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa del Consigliere Regionale M5S, Gianni Leggieri:

“Più di un mese fa nel Consiglio comunale convocato in seduta aperta, alla presenza dell’assessore regionale alla Salute, Rocco Leone, si è discusso sul presente e sul futuro dell’ospedale San Francesco di Venosa.

In quella occasione il responsabile regionale delle politiche sanitarie ha preso un impegno preciso, vale a dire discutere nuovamente, entro quindici giorni – era il 15 Luglio -, in base all’andamento della pandemia, per definire i termini della ripresa di tutti i servizi sanitari nella struttura di via Appia.

La diffusione della variante del Coronavirus impone sempre massima attenzione, ma al tempo stesso sembra essere ben contenuta, ragion per cui non si comprende il motivo di ulteriori ritardi sull’approfondimento che si impone in merito alla riapertura completa dell’ospedale San Francesco.

Un approfondimento al quale dovranno seguire decisioni convinte, che richiede anche un coinvolgimento diretto del presidente della Giunta regionale, Vito Bardi.

Il governatore, tenuto sempre al corrente sulla situazione di Venosa, è opportuno che venga nella città oraziana per esprimere il suo punto di vista alla cittadinanza e rassicurarla sulla necessaria ripartenza dei servizi sanitari nella struttura ospedaliera.

Voglio ricordare che nei mesi scorsi è stata approvata alla unanimità una mozione del M5S con la quale abbiamo chiesto, oltre alla riapertura, l‘impegno concreto della Regione Basilicata a potenziare il presidio ospedaliero oraziano con nuovi servizi sanitari.

È ora che ognuno faccia la sua parte, si prenda le sue responsabilità e non dimentichi gli interessi dei lucani.

Il potenziamento del Pod di Venosa, come richiesto pure da diversi sindaci dell’area Nord della Basilicata presenti al Consiglio comunale aperto di oltre un mese fa, è necessario vista la strategicità della città oraziana nel Vulture, dove vivono circa centomila persone.

È doveroso tener conto della storia e delle professionalità che si sono affermate a Venosa in tanti anni.

Non possiamo assistere ad inutili dilazioni, rinvii e tentennamenti“.