In questa “tranquilla cittadina” del Vulture “si registra quasi una insurrezione”: ecco perché

C’è aria di protesta a Palazzo San Gervasio.

A spiegare i motivi, l’Arch. Gennaro Ungolo, Presidente dell’Associazione PALAZZO ARTE CULTURA.

Ecco la nota con i dettagli:

“Quando alcuni giorni fa le ruspe hanno fatto irruzione nei giardinetti di piazzale Vincenzo d’Errico per spianare le aiuole e preparare la colata di cemento in preparazione della posa dei rotoli di erba sintetica, tanta parte della popolazione non credeva ai suoi occhi.

Sono partite subito le domande all’amministrazione e al sindaco Mastro chiedendo spiegazioni in merito alla scellerata decisione.

Gli atti amministrativi sono suffragati da una delibera di giunta dell’agosto 2018 quando l’assessore Buonconsiglio propone si realizzasse con urgenza ‘… la sistemazione di suolo pubblico con la realizzazione di manto erboso sintetico per un costo presunto di 10.000 Euro’ da reperire nel capitolo di bilancio comunale destinato al ‘verde pubblico’.

Il piazzale, intitolato al concittadino patriota esule Vincenzo d’Errico, ha un forte impatto urbanistico sull’abitato; la sua ampia superficie presenta un perimetro irregolare risultante dai tracciati delle vie cittadine di impianto settecentesco e si colloca tra la chiesetta intitolata a San Rocco e la chiesa del Crocifisso.

Fu Cesare Malpica che nel 1847 lanciò la sfida agli amministratori e abitanti: ‘… in fondo a largo e ridente spianato di cui potrebbero fare, e di certo faranno, una piazza magnifica, all’estremità del colle che guarda Oriente, e su per la china di esso, il Signor d’Errico (Agostino) ha fatto una Villa, che è pure aperta al pubblico’.

Quindi negli anni Settanta (sotto gli occhi disattenti e complici del Ministero dei Beni Culturali che reo del ‘ratto’ delle collezioni artistiche della pinacoteca d’Errico, rinunciò al ruolo di controllore dei valori e delle preesistenze monumentali ed ambientali presenti sul territorio palazzese), forse proprio ad opera del sindaco Mastro Senior padre dell’attuale primo cittadino, si operò la prima e definitiva scelta urbanistica con cui ebbe inizio la lottizzazione selvaggia e la distruzione della ‘Villa’ di impianto ottocentesco tanto decantata dal viaggiatore.

Negli anni Settanta del Novecento si operò una sorta di ‘baratto’ e la distruzione della ‘Villa’ fu edulcorata con la pavimentazione del ‘ridente spianato’ e la creazione di un piccolo giardino che rimanda alla square londinese recintato e perimetrato dalle strade.

Ricordo quando allora come oggi ci fu una pomposa manifestazione per inaugurare le ‘mattonelle e le aiuole che tutt’intorno ospitavano i giochi per i bimbi’.

Le aiuole intorno e i giochi furono presto soppiantati e le ‘mattonelle’ sostituirono le aiuole.

Rimase solo la villetta all’interno della square sempre curata e tenuta lontana dalla fruizione perché ritenuta troppo piccola e delicata dove non poteva coesistere il calpestio e il profumo intenso dei gigli di Sant’Antonio.

Arrivano gli anni Novanta e il sindaco D’Errico con i suoi assessori, novelli urbanisti, pensarono di restituire alla popolazione quel pezzettino di verde residuo eliminando la recinzione ed aprendo le aiuole alla fruizione dei cittadini con l’installazione di un piccolo parco giochi per bambini.

Finalmente, dopo numerosi e costosi tentativi di ristrutturazione totale del piazzale, operati anche con i fondi della ricostruzione del sisma del 1980, la giunta Amendola storna i fondi precedentemente destinati al recupero del palazzo della pinacoteca civica e destina oltre mezzo milione di euro al rifacimento della piazza.

I lavori saranno eseguiti durante dall’amministrazione successiva con esiti molto discutibili.

Ad oggi residuavano alle ‘ingiurie’: qualche aiuola; un filare di siepe; pochi alberi; un dondolo; uno scivolo e una fontana.

L’attuale sindaco, incoraggiato dal successo, ha pensato bene di eliminare l’ultimo filo d’erba naturale e sostituirlo con un tappeto di plastica, un omaggio al ‘sintetico’ degno della migliore cultura degli anni Cinquanta, così da evitare che cisi possa sporcare le scarpe.

Un lavoro ‘lampo’ che ha visto l’eliminazione della fontana, la cementificazione delle aiuole e la posa dell’erba sintetica.

In questi giorni nella tranquilla cittadina si registra quasi una insurrezione: il locale circolo del Movimento 5 Stelle sta raccogliendo le firme contro gli attuali interventi di cementificazione; nascono comitati cittadini che organizzano girotondi coi bambini in difesa delle aiuole; i social si interrogano sull’opportunità degli attuali interventi e quale possano essere le ragioni che hanno portato a tali decisioni; alcuni consiglieri di maggioranza prendono le distanze dall’operato del sindaco; il gruppo di opposizione in consiglio comunale promette battaglia.

Nel tempo dei ‘boschi verticali’ delle ‘pareti a verde’ degli oceani affogati dalla plastica e della lotta alle nano particelle; la cittadina della quadreria e della sensibilità artistica che nei prossimi giorni sarà impegnata a festeggiare la nomination a ‘Capitale europea della cultura per un giorno’ in seno manifestazioni di Matera 2019, non finirà di stupire!”.

Cosa ne pensate?