Basilicata: nuova occupazione e servizi ai cittadini grazie ai beni confiscati alla criminalità! Ecco la proposta

La prima Commissione consiliare, presieduta da Pasquale Cariello (Lega), riunitasi stamane, ha, espresso parere favorevole all’unanimità dei consiglieri presenti sulla proposta di legge d’iniziativa dei componenti dell’ufficio di Presidenza del Consiglio regionale Cicala, Baldassarre, Polese, Vizziello, Leggieri e sottoscritta da tutti i consiglieri “Interventi per la valorizzazione e il riutilizzo dei beni ed aziende sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata”.

Il testo normativo è il frutto di una fattiva collaborazione tra:

  • l’ufficio legislativo della Conferenza delle Assemblee Legislative e delle Province Autonome;
  • il tavolo tecnico-politico del Coordinamento delle Commissioni e degli Osservatori regionali per il contrasto della criminalità e la promozione della legalità di concerto con l’Anbsc (Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata);
  • Anci nazionale.

Tre gli obiettivi cui mira la proposta di legge:

  • il primo è di potenziare e qualificare la capacità di gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata da parte dei soggetti preposti, intervenendo sia sulla qualità e disponibilità delle informazioni a disposizione del pubblico, sia per il rafforzamento di competenze tecniche, motivazione e consapevolezza degli operatori della filiera;
  • il secondo obiettivo è utilizzare i beni immobili confiscati per potenziare e qualificare i servizi pubblici per i cittadini e le comunità locali e per creare nuova occupazione;
  • il terzo è accompagnare con rapidità la transizione alla legalità delle aziende confiscate, salvaguardando in tal modo l’occupazione dei lavoratori, attraverso l’utilizzazione di un sistema integrato di servizi ed incentivi.

La Regione per raggiungere gli obiettivi fissati promuove e sostiene il riutilizzo sociale, nonché la valorizzazione di beni e aziende confiscati attraverso:

  • un sistema di interventi fondato sui principi di legalità e trasparenza attraverso l’effettivo riutilizzo sociale e la prevenzione di fenomeni di abbandono e conseguente degrado del patrimonio confiscato alla criminalità organizzata presente sul territorio regionale attraverso la definizione di progetti sostenibili;
  • il monitoraggio delle esperienze in essere e la definizione di modelli di riutilizzo sociale sostenibili e replicabili;
  • la centralità della tematica all’interno dell’intera programmazione regionale;
  • la strutturazione di progetti di inclusione sociale, lavorativa e abitativa delle persone appartenenti alle fasce deboli e a rischio di esclusione e marginalizzazione, delle persone e delle comunità migranti, delle persone e delle comunità rom, sinti e camminanti;
  • la strutturazione di azioni di sviluppo produttivo, occupazionale, culturale e sociale del territorio regionale;
  • la definizione di percorsi di innovazione sociale e di reti e distretti di economia sociale e solidale, nei diversi settori di intervento e innanzitutto quelli individuati come strategici della fornitura di beni e servizi, del turismo responsabile ed esperienziale, della produzione agricola ed agroalimentare, con particolare riguardo agli interventi di agricoltura sociale;
  • la promozione della cittadinanza attiva, della partecipazione democratica dei cittadini e della cultura della legalità, della giustizia e della solidarietà sociale, anche attraverso il coinvolgimento e la strutturazione di reti collaborative tra i diversi soggetti istituzionali, sociali, economici e culturali interessati.

Con la normativa si stabilisce che la Regione adotta, con cadenza triennale, un piano strategico, articolato in programmi annuali, e approvato entro il 31 marzo del primo anno di ciascun triennio con delibera di Giunta, sentite le competenti commissioni consiliari.

La Regione, inoltre, deve istituire il Fondo per i beni e le aziende confiscati ripartito in quattro macroaree funzionali:

  • Azione per le ristrutturazioni;
  • Azione per le Start-Up;
  • Azione per la valorizzazione delle attività di riutilizzo sociale dei beni confiscati;
  • Azione per il rilancio economico delle aziende sequestrate o confiscate.

Prevista, altresì, l’istituzione dell’Osservatorio per la valorizzazione di beni ed aziende confiscati e sequestrati che ha funzione di promozione, consultazione e supporto delle attività di programmazione, monitoraggio e controllo nelle azioni di valorizzazione delle aziende e dei beni confiscati.

L’organismo è composto:

  • dal Presidente del Consiglio regionale o suo delegato;
  • dal Presidente della IV Commissione consiliare permanente (Politica Sociale) o suo delegato;
  • dal Commissario regionale antiracket e antiusura; da un rappresentante dell’Anci;
  • da un rappresentante per ogni altro osservatorio locale sui beni confiscati eventualmente attivato sul territorio regionale;
  • da un rappresentante nominato da ciascuna delle organizzazioni sindacali confederali e di categoria dei lavoratori dipendenti e dei datori di lavoro comparativamente più rappresentative e che comunque abbia acquisito specifica e documentata esperienza in materia di aziende e beni confiscati.

Ai lavori erano presenti, oltre al presidente Cariello, i consiglieri Acito e Bellettieri (Fi), Trerotola (Pl), Polese (Iv) e Baldassarre (Fdi).