Basilicata, concorsi regionali ancora fermi: “Lucani costretti a partecipare a selezioni fuori regione”. I dettagli

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa del Consigliere regionale M5S, Gianni Leggieri:

“Con l’approvazione del Piano triennale dei fabbisogni (PTFP) 2021-2023, la Giunta regionale di centrodestra ha inteso, tra l’altro, individuare le professionalità necessarie da reperire all’esterno in relazione alle esigenze dell’Amministrazione.

Dopo le recenti stabilizzazioni, ci saremmo aspettati che si aprisse finalmente la ‘stagione dei concorsi’.

Nella vana attesa, però, arriva la ‘lista della spesa’ del Capo di Gabinetto del governatore, Michele Busciolano, di scorrimento delle graduatorie e, nello specifico, la richiesta per l’assunzione di ventisette idonei non vincitori di concorso.

Premesso che non corre alcun obbligo per le Pubbliche Amministrazioni di scorrere le graduatorie concorsuali per assumere personale a tempo indeterminato e che la normativa in materia di accesso al pubblico impiego prevede che le PP.AA. hanno la ‘mera facoltà’, va evidenziato altresì che gli idonei di un concorso non sono assimilabili ai vincitori e che, inoltre, all’idoneità non consegue un diritto all’assunzione!

Fin dagli inizi di questa legislatura sono state numerose le dichiarazioni rese dai rappresentanti di questa maggioranza circa l’intenzione di indire da subito concorsi pubblici e trasparenti, ma, ai ‘ripetuti slogan’, non sono poi seguiti i fatti concreti.

Perché l’esecutivo regionale continua ad agire con modalità tutt’altro che trasparenti?

Nella famosa ‘lista della spesa’ del Capo di Gabinetto vi sono elementi che fanno supporre di voler procedere ad assunzioni ‘ad personam’.

Ciò è nettamente in contrasto con i princìpi di imparzialità prescritti dalla nostra Costituzione, laddove, all’art. 51, stabilisce che tutti i cittadini possono accedere agli uffici pubblici in condizioni di eguaglianza.

Che fine hanno fatto i concorsi pubblici in Basilicata?

Con l’approvazione del Decreto legge n. 80/2021 (c.d. decreto reclutamento), finalizzato a implementare e rafforzare il capitale umano della Pubblica Amministrazione, la Regione Basilicata avrebbe dovuto già definire percorsi veloci, trasparenti e rigorosi per il reclutamento dei profili tecnici e gestionali necessari ai traguardi prefissati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Inoltre, il nuovo testo normativo va ad aggiungersi alla riforma Brunetta (art. 10, D.l. 44/2021) sulla semplificazione dei concorsi pubblici.

Invece che cosa sta accadendo in Basilicata?

Tutto fermo e immobile, i lucani sono costretti a partecipare a selezioni fuori regione, come è accaduto per il ‘concorso unico regionale’ per il quale i lucani in cerca di lavoro hanno partecipato in massa in Puglia, mentre le prove selettive relative al concorso pubblico unico regionale lucano, i cui termini per l’invio delle candidature sono scaduti il 5 settembre scorso, non sono ancora state calendarizzate.

Il Gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle ha presentato, una mozione al fine di impegnare la Giunta regionale a mettere in campo tutte le azioni necessarie, affinché, in primo luogo, si possano avviare le procedure, tanto annunciate, di evidenza pubblica per chi è fuori dai “palazzi regionali” e aspetta ancora di partecipare al concorso per l’accesso dall’esterno.

Rimane comunque tanta amarezza.

L’amministrazione regionale intende avvalersi dell’istituto dello scorrimento in maniera del tutto discrezionale, tant’è che se sei idoneo, prima o poi arriverà la famosa ‘chiamata’ e, oltretutto, anche se sei iscritto all’Albo dei giornalisti, potrai certamente svolgere la funzione di contabile.

Lo scorrimento delle graduatorie sembra essere lo sport preferito della Giunta Regionale.

Non si può pensare di procedere a stabilizzare il personale precario e a scorrere le graduatorie degli idonei, è ora che Bardi ritorni sui suoi passi e che l’amministrazione decida di indire nuove procedure concorsuali piuttosto che avvalersi di una graduatoria già esistente.

Non ci lamentiamo poi se ogni giorno leggiamo notizie sulle migliaia di giovani che lasciano per sempre la nostra regione.

Non è cambiato nulla rispetto ai precedenti governi regionali”.