Area industriale di Melfi, il covid ha accentuato la crisi: “ripercussioni su decine di migliaia di lavoratori”. La lettera

L’Anpi di Basilicata, in una lettera aperta, porta all’attenzione di Monsignor Ciro Fanelli e per conoscenza ai sindaci di Lavello, Melfi e Bari l’emergenza lavoro che sta interessato l’area industriale San Nicola di Melfi:

“In riferimento alle problematiche emergenziali sociali, economiche e occupazionali oggetto del Consiglio Comunale di Lavello (PZ) del 28 ottobre scorso, vogliamo trasmettere alla Sua attenzione queste poche righe di condivisione all’appello alla coesione e all’unità delle comunità locali nell’azione di tutela e salvaguardia del diritto al lavoro in un’area del Mezzogiorno posta al confine tra Puglia, Campania e Basilicata.

L’apprensione sul futuro prossimo delle principali aziende dell’area industriale di San Nicola di Melfi avevano indotto il Consiglio Regionale della Basilicata ad adottare unanimemente un deliberato il 21 aprile 2021 tempestivamente trasmesso dal Presidente Bardi al Premier Draghi e ai Ministri Giorgetti e Carfagna.

Già il Consiglio Comunale di Melfi tenutosi in sessione aperta il 13 aprile alla presenza di parlamentari, amministratori regionali, di tutte le rappresentanze dei lavoratori, di 70 Sindaci e di varie associazioni, tra cui l’ANCI, Libera e l’ANPI, aveva assunto un deliberato all’unanimità sulla questione inoltrandolo per competenza sia alla Regione Basilicata che al Governo Nazionale.

E’ indubbio che la pandemia ha accentuato la crisi nelle aree più svantaggiate ed interne del Centro-Sud, ed il riassetto del settore automotive col passaggio delle attività da FCA a Stellantis ha determinato ripercussioni su decine di migliaia di lavoratori diretti e della componentistica mettendo a rischio la prospettiva di decine di comunità locali di Puglia, Basilicata, Campania, Molise e Province di Chieti e di Frosinone.

Come viene affermato nei documenti congressuali dell’ANPI, non c’è dignità senza il lavoro.

Sandro Pertini ricordava che un uomo povero non sarà mai un uomo libero.

Per queste ragioni occorre raccogliere l’appello all’unità di istituzioni, forze sociali e rappresentanze del territorio e adoperarsi per ricercare delle possibili soluzioni con rapidità ed efficacia agendo nel solco di ciò che sancisce l’articolo uno della nostra Costituzione.

Fraterni saluti”.