Stop al reddito di cittadinanza: ecco cosa cambia a settembre

Un “esercito” di 88mila persone è stato preso in carico dai servizi sociali dei Comuni e rimarrà all’interno del Reddito di cittadinanza fino a dicembre per poi confluire nella nuova misura.

A tracciare un primo bilancio della fase di transizione tra Rdc e assegno di inclusione è il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Calderone, intervenendo a Tgcom24: “Non lasciamo indietro nessuno”.

Spiega today che “il Governo, abolendo il Reddito di cittadinanza, ha di fatto creato due diversi percorsi.

Le famiglie composte da almeno una persona over60, con figli minorenni o con un disabile continueranno a ricevere un sussidio.

Gli “occupabili” – con reddito Isee inferiore a 6mila euro, con età tra i 18 e i 59 anni di tutti i membri della famiglia, senza disabili, minori od over 60 – potranno avere accesso al programma di supporto e formazione lavoro che parte da Settembre, di pari passo con la partecipazione obbligatoria ad attività di formazione.

Afferma Calderone:

‘Il supporto alla formazione al lavoro diventerà operativo dal 1° settembre insieme alla piattaforma Siils che è pronta a ricevere le domande di chi è uscito dal Reddito di cittadinanza, dopo averne percepito 7 mensilità nel 2023, e vuole inserire in un nuovo percorso.

Noi supporteremo tutto questo prevedendo un compenso di 350 euro al mese che è rivolto al singolo componente del nucleo che ha deciso di entrato in un percorso di lavoro; quindi in famiglia è possibile prevedere anche un’indennità per ogni persona coinvolta.

Si tratta di un accompagnamento al lavoro che durerà 12 mesi per consentire a quanti più soggetti possibili di diventare attivi sul mercato del lavoro: prevediamo formazione, ma anche percorsi di accesso a lavori di pubblica utilità o al servizio civile aprendo la piattaforma non solo ai Centri per l’impiego ma anche a tutte le agenzie di lavoro, in somministrazione, che metteranno a disposizione proposte reali che arrivano dalle aziende e che noi favoriremo.

Ciò che è stato fatto non è sostituire uno strumento con un’altra misura simile ma è stato cambiato proprio l’approccio che parte dal presupposto che le persone debbano volere fortemente l’entrata nel mondo del lavoro perché per noi l’obiettivo è questo: il lavoro’.

Calderone torna anche sul tema del famigerato sms con cui l’Inps ha annunciato a migliaia di percettori lo stop del Reddito di cittadinanza.

Una comunicazione “infelice” che ha creato non poche difficoltà sia ai singoli, sia ai Comuni bersagliati da richieste di informazioni.

Dice Calderone:

‘Personalmente non lo rimanderei perché non l’ho mandato; l’ha mandato l’Inps ma indubbiamente è un messaggio, come lo stesso Inps ha riconosciuto, che poteva essere scritto in modo differente e ha generato confusione.

Credo però sia importante non solo sfrondare il campo da amplificazioni improprie dei messaggi e guardare alla necessità di curare le comunicazioni con l’adeguata sensibilità ma anche far funzionare gli strumenti che abbiamo messo in campo”.

Reddito di cittadinanza e assegno unico, la precisazione dell’Inps

L’Inps dal canto suo chiarisce che “per i nuclei familiari sospesi dalla fruizione del Reddito di cittadinanza non cesserà l’Assegno unico e universale per i figli a carico, di cui viene garantita la continuità fino al compimento dei 21 anni se sussistono i requisiti previsti dalla legge”.

Lo comunica l’Inps in una nota, spiegando che, ‘per le mensilità non coperte da una nuova domanda, la fruizione dell’assegno è garantita in misura piena con accredito sulla carta Rdc e il pagamento avverrà sulla carta per tutte le rate spettanti fino a febbraio 2024’.

‘Nell’ipotesi di presentazione di una nuova domanda di Assegno unico il pagamento avverrà con le modalità prescelte a decorrere dal mese successivo a quello della domanda”, si legge”.