Melfi, via libera al quarto gruppo mondiale dell’auto: Fca verso crescita della produzione e dell’occupazione! I dettagli

“La nascita di Stellantis, attraverso la fusione tra Fca e Psa, crea grandi aspettative sul futuro dello stabilimento di Melfi (PZ) e vedrà al più presto la Giunta Regionale riprendere il dialogo con il nuovo management del Gruppo, a partire dallo stato di avanzamento del Contratto di Sviluppo firmato con Invitalia-Mise, che prevede investimenti per 136 milioni di euro, con il cofinanziamento da parte della Regione Basilicata (2 milioni), che sposta a Melfi la produzione della Jeep Compass ICE, introducendo quella del modello PHEV (plug-in hybrid electric vehicle) ed amplia la capacità produttiva dello stabilimento lucano”.

E’ quanto sottolinea l’assessore regionale alle Attività Produttive Francesco Cupparo, ricordando gli incontri e i contatti che ha tenuto, durante l’anno che si è appena concluso, con il responsabile dello stabilimento ing. Nicola Intrevado e il direttore del personale Roberto Oglietti.

L’assessore aggiunge:

“La nuova organizzazione del lavoro che è stata avviata con l’inizio dell’anno è la conferma, nonostante gli effetti della pandemia sull’economia internazionale, dell’attuazione dei programmi industriali decisi da Fca a Melfi, per i quali c’è tutto il sostegno della Regione che è fortemente interessata a come accompagnare Fca verso gli obiettivi della crescita della produzione e dell’occupazione diretta oltre che nella filiera dell’indotto.

Anche per questo continueremo a confrontarci sul progetto dell’Accademy-Centro Ricerche Fiat S.C.p.A, struttura da sempre impegnata nello sviluppo di attività di ricerca ed innovazione in ambito automobilistico, un centro al servizio di programmi di sviluppo dell’intero territorio e non solo per il settore automotive, in sintonia con il Campus per l’Innovazione del manufacturing di Melfi finanziato in parte anche dalla Regione.

Sempre per la ricerca vorrei ricordare che in attuazione dell’Avviso Pubblico per il sostegno a progetti di rafforzamento e ampliamento delle infrastrutture di ricerca regionali finanziate nell’ambito dell’Asse 1 (Ricerca, Sviluppo tecnologico e Innovazione) del POR FESR Basilicata 2014/2020, proprio nel settore dell’automotive è stato finanziato il progetto di potenziamento della Infrastruttura di Ricerca In-LINK-IT (Infrastructure for LINKing Industry to Technologies) candidato dal CNR insieme a due co-proponenti: l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA) e l’Università di Basilicata (UNIBAS).

Il progetto si sviluppa in due macroaree:

  • l’innovazione tecnologica connessa a sistemi avanzati di produzione e ottimizzazione delle risorse e materie prime;
  • la progettazione, lo sviluppo e la caratterizzazione di componenti innovativi per l’automotive.

Intendiamo proporre l’infrastruttura di ricerca alle piccole e medie imprese lucane come riferimento tecnologico e scientifico per condurre attività di ricerca di alto profilo nel settore automotive”.

Cupparo inoltre riferisce che il progetto per la costruzione di colonnine necessarie all’alimentazione elettrica delle auto prodotte a Melfi:

“sta andando avanti con la sollecitazione ai sindaci di destinare apposite aree, facendo in modo che la Regione nel giro di pochi mesi sia dotata di colonnine su tutto il territorio.

In questo contesto, caratterizzato dal lavoro della Giunta per venire incontro alle esigenze di servizi moderni espresse dai grandi player come dalle piccole e medie imprese sono ancora più incomprensibili le valutazioni, chiaramente prevenute, espresse dai sindacati in merito al ddl di costituzione della società Api-Bas e alla contestuale messa in liquidazione del Consorzio Asi Potenza.

Mi piacerebbe che i sindacalisti rispondessero ad una semplice domanda: Cosa troverebbe, in termini di servizi sinora gestiti dal Consorzio Asi Potenza, il manager di Stellantis in visita a San Nicola di Melfi?

Ogni volta che sono stato allo stabilimento di Melfi mi sono sentito ripetere che Fca non ha bisogno di “aiuti” ma di servizi adeguati.

Ritengo che la caduta della produzione – particolarmente marcata nella fase della pandemia – va contrastata principalmente attraverso l’immissione di efficienza nella gestione dei servizi, la semplificazione amministrativa, il miglior utilizzo delle risorse nazionali e comunitarie indirizzate al sostegno del reddito e della crescita economica.

L’efficienza è un elemento essenziale, mentre una gestione parcellizzata e frammentaria delle azioni di manutenzione e promozione del sistema produttivo, come è accaduto sinora, determina risultati scarsi, in termini di valore aggiunto apportato alle singole unità produttive e alle loro aggregazioni.

Di qui la decisione della Regione Basilicata di razionalizzare la gestione delle aree industriali e la promozione dell’offerta localizzativa che risponde pertanto alla necessità di introdurre un “business model” in grado di pianificare e accompagnare l’attuale, complessa transizione, recuperando competitività di sistema, per mezzo di una gestione unitaria, organica e coordinata delle risorse disponibili, che andranno canalizzate in una pluralità di progetti-obiettivo e iniziative a sportello.

I sindacati dovrebbero farsene una ragione.

Queste sono scelte politiche che attengono alla politica.

E, forse, dovrebbero farsi un esame di coscienza per cosa hanno fatto o non hanno fatto in tutti questi anni di attività del Consorzio Asi Potenza sino alla disastrosa situazione finanziaria che tutti, anche le sigle sindacali, conoscono”.