LA DISPERAZIONE DI NICOLA, INFERMIERE ALL’OSPEDALE DI MELFI: “NON C’È MAI FINE AL PEGGIO”

Nicola Cantarella (RSU CGIL Ospedale di Melfi), ha scritto un’accorata lettera al Presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella,  in cui esprime la difficile condizione del personale sanitario nel Pronto Soccorso dell’Ospedale di Melfi.

Queste le sue parole:

“Egregio Presidente,

sono Cantarella Nicola, un infermiere del Pronto Soccorso dell’Ospedale di  Melfi, che avverte il bisogno/dovere di dare voce al disagio degli operatori del nostro presidio, disagio accumulatosi grazie alle Direzioni Generali succedutesi in questi anni.

Il nostro presidio, prima ex ASL1 e poi ex ASP, è sempre stato quello con il maggiore numero di prestazioni ma con il minor numero di personale.

Contraddizione, puntualmente confermata, se non addirittura incrementata ad ogni cambio di Direzione Strategica.

Ogni volta, con senso di fatalismo, ci consolavamo ripetendoci a mo’ di mantra che: ‘tanto…peggio di come stiamo non potremo mai stare’.

 Speranza con chiara connotazione negativa, che racchiude inequivocabilmente malessere lavorativo, demotivazione e rassegnazione, sentimenti che ci hanno accompagnati in questi anni.

Sentimenti rafforzati dalle diverse attenzioni verso il territorio: tutela verso il Lagonegrese e impoverimento ‘scientifico’ verso il Vulture Alto Bradano.

Considerato che, riducendo gli organici si  riducono le attività, diventa difficile non avere un bilancio passivo!

Proprio per il bilancio in passivo degli Ospedali (della EX ASP) infatti, è arrivata la riforma, un’unica A.O.R. San Carlo, per evitare di chiudere qualcuno dei tre Ospedali e facilitare la ridistribuzione delle risorse umane fra i presidi, in modo da  poter realizzare un sistema  sanitario regionale equo su tutto il territorio.

Pensavamo che,  essendo l’ambito territoriale più povero come organico, non  avessimo nulla da temere, saremmo diventati attori di questo nuovo progetto sanitario e ci si  consolava sempre con il nostro mantra: ‘tanto…peggio di come stiamo non potremo mai stare’.

Invece, a distanza di pochi mesi, abbiamo scoperto che il nostro mantra era  solo una chimera e che nella nostra Regione non c’è mai fine al peggio.

Infatti, come un déjà vu, abbiamo rivissuto le scene del passato, la già nota carenza cronica di organico nel nostro ambito si è aggravata ulteriormente, tale da rendere complessa la turnazione in tutti i reparti.

Però, intelligentemente, ci  hanno accorpati per l’estate ma, colpa dell’attuale cambiamento climatico bizzarro, non si sono resi conto che l’estate è già finita.

Mi  chiedo: ma è stato mai fatto un confronto fra gli organici dei vari Ospedali?

Mi creda, le differenze non sono di poco conto.

A  questo si sono aggiunte ulteriori difficoltà che, possono sembrare banali, ma mostrano la scarsa attenzione verso la periferia, facendoci sentire ancora una volta figli di un Dio minore, difficoltà quali: la fruizione dell’assistenza tecnica economale ed amministrativa, l’approvvigionamento di materiale di consumo anche banali, come la carta mani e carta A4 (a volte la portiamo da casa).

Mi sono sempre chiesto se questa politica discriminante fosse una Sua scelta, ma mi riesce difficile immaginarlo  perchè, Lei, in questi anni,  ha sempre ribadito ovunque, di essere il Presidente di tutti i Lucani ed io Le ho creduto e Le credo.

Purtroppo nella politica in genere, e la nostra non si è dimostrata da meno, dopo la distribuzione degli incarichi, sorgono spontaneamente comitati di ringraziamento intorno all’indotto della Presidenza.

Dirigenti pronti per soddisfare e/o addirittura tentare di  interpretare quali potessero essere i bisogni (elettorali) del loro Presidente e agire di conseguenza, andando anche contro l’etica del loro ruolo e, forse, anche contro la stessa volontà del Presidente.

Tant’è che questi Dirigenti, nelle funzioni del loro ruolo, hanno distribuito risorse economiche ed umane in modo mirato, a seconda se i bacini elettorali fossero vicini o meno al Presidente e/o al suo indotto.

Discriminando i cittadini e gli operatori degli  altri territori, creando una Sanità diversa nella stessa Regione, forse….un nuovo prototipo avanzato di federalismo sanitario locale anzichè  regionale, unico in Italia!

Questo cozza palesemente contro quella che è la Mission dell’Azienda Sanitaria: la tutela della salute per tutti i suoi cittadini in modo equo e in ogni angolo della Basilicata.

Le problematiche sollevate in questa lettera sono le stesse che da anni ho sempre denunciato con l’attività sindacale, a tutte la cariche dirigenziali e ai vari livelli della politica ma, purtroppo, sempre con scarso successo.

Scrivo al mio Presidente non per  chiedere, ma per  informarlo delle nostre condizioni di disagio e per avere la certezza di aver fatto fino in fondo il mio dovere, per la difesa del diritto alla salute di tutti i cittadini lucani, come cittadino e sindacalista.

Se qualcuno afferma il contrario, non gli creda.

Speranzoso nella Sua attenzione, l’occasione mi è gradita per augurarLe un Santo Natale ed un Buon 2018”.