Coronavirus Basilicata, rientro a scuola in sicurezza: riunione del Comitato Consultivo. I dettagli

Si è tenuta in modalità online una seduta del Comitato Consultivo, per dare un proprio contributo alla proposta dell’ UPI ed ANCI alla Giunta regionale per la riapertura scolastica posticipata dal 7 al 10 Gennaio.

Le motivazioni che sottendono a tale richiesta sono relative ad un rientro in sicurezza: UPI ed ANCI chiedono infatti che la Regione rifornisca i Comuni lucani dei tamponi necessari per effettuare uno screening della popolazione scolastica prima dell’inizio delle lezioni, misura che la Regione si è detta assolutamente d’accordo a fare.

Lo comunica il Garante dell’infanzia e dell’adolescenza di Basilicata, Vincenzo Giuliano.

All’incontro era presente la Dr.ssa Isabella Labanca, Pedagogista Presidente regionale Ainsped Basilicata, che ha ringraziato il Garante per l’interesse quotidiano all’infanzia.

Ha detto:

“Un interesse che rischia di venir meno con l’evoluzione della figura del Garante, che ‘dall’infanzia’ diverrà ‘alla persona’”.

La dottoressa si è detta d’accordo con lo screening sulla popolazione scolastica e con il rientro il giorno 10, ma non oltre:

Bisogna imparare a convivere con il virus, e dunque la scuola è già organizzata qualora dai risultati dei tamponi dovesse emergere un’alta percentuale di casi, bisogna ricorrere alla DAD.

Ma la DAD deve essere territorializzata: in quelle situazioni dove i comuni non registrano casi, si può tornare in presenza.

La DAD è comunque sconsigliata, sia per gli alunni a sviluppo tipico, sia per gli alunni con disabilità: a questi ultimi dev’essere garantita una frequenza in presenza, con piccolo gruppo di compagni di classe e personale docente con maggiori DPI indossati.

Puntare inoltre al potenziamento della vaccinazione nella fascia 5-11 anni per incrementare sicurezza”.

La dottoressa Labanca ha portato il punto di vista della collega Dr.ssa Filomena Labriola, Pedagogista PhD Presidente ANPE sezione Puglia e Basilicata, per la quale:

Un rientro a scuola senza screening non è proficuo.

Vista l’alta incidenza di casi, un inizio in DAD potrebbe giovare alla riduzione di nuovi focolai”.

Nel prendere la parola la Dr.ssa Cristiana Coviello, Avvocata e Componente dell’Osservatorio nazionale infanzia ed adolescenza, ha confermato “i dubbi sull’evoluzione della figura del Garante e dell’importanza di un Garante dell’infanzia”.

Si è detta comprensiva delle paure nutrite rispetto alla pandemia, ma che la scuola è troppo importante per poterla chiudere:

“La DAD non dà continuità scolastica, neanche didattica; la digitalizzazione, poi, non è capillare; la gestione dei figli in DAD è molto complessa per le famiglie e pregiudica soprattutto le donne.

La scuola non è soltanto didattica, ma soprattutto socializzazione e pari opportunità per tutti gli studenti, per cui bisogna armarsi di coraggio, dotarsi di DPI, incrementare gli screening, incentivare la vaccinazione e fare il possibile per mantenere aperte le scuole.

Bisogna premere sulla Regione per i tamponi”.

Il Dottor Sergio Mainieri, primario della Pediatra dell’Ospedale di Potenza e Presidente Associazione regionale dei Pediatri, ha affermato:

“Tutti i pediatri sostengono e promuovono la vaccinazione anche nella fascia 5-11, e se non viene vaccinata anche la popolazione più giovane, non si potrà uscire dalla pandemia.

È necessario arrivare al 95 per cento della popolazione vaccinata, per cui nessuna remora ai vaccini: i piccoli non vaccinati vanno incontro a problematiche serie che non colpiscono invece i vaccinati.

Dai dati di ricerca emerge che 1 bambino su 100.000 finisce in Terapia Intensiva; la vaccinazione effettuata in America sulla popolazione più giovane dà quindi esito positivo.

In Basilicata sono i pediatri che vaccinano i più piccoli, soprattutto nella giornata settimanale della Domenica.

Pochissimi sono coloro che non possono fare il vaccino (ad esempio i piccoli malati oncologici): tutti gli altri, anche gli allergici possono farlo con serenità”.

La studentessa della Consulta Sofia Claps, Rete degli Studenti Medi, ha portato un dato importante:

“il 90 per cento degli alunni tra 16 e 19 anni è vaccinato, per cui non ha senso chiudere la scuola.

Anche quegli studenti non vaccinati, spesso vorrebbero fare il vaccino ma la famiglia è contraria: per cui comunque non si può imporre all’alunno non vaccinato di non frequentare in presenza, poiché è un suo diritto.

La digitalizzazione è carente, la salute mentale è in bilico e gli studenti non vogliono la DAD.

Quindi sì ad una riapertura in sicurezza con screening preventivi”.

Le ha risposto la dottoressa Cristiana Coviello dicendo:

“gli alunni che vogliono vaccinarsi nonostante il parere contrario della famiglia, possono chiedere aiuto al Tribunale dei Minori ed al Giudice Tutelare.

Si invita il Garante a inoltrare questo messaggio per diffondere consapevolezza sui propri diritti alla popolazione minorile”.

La Prof Colletta, per conto dell’IIS Pitagora di Policoro, ha confermato:

“i ragazzi non vogliono la DAD, la maggior parte degli studenti è vaccinata e che alcuni studenti figli di genitori contrari al vaccino se lo sono fatti fare senza il loro consenso”.

Ha portato poi alla luce una questione importantissima, da sempre nodo cruciale in questa pandemia: i trasporti.

“Quindi giusto che si faccia screening e si implementi la campagna vaccinale, ma bisogna monitorare con molta attenzione la situazione relativa al distanziamento sui mezzi pubblici”.

Lo studente della Consulta Armando Mastromartino, con un messaggio al Garante ha comunicato:

“I bisogni emergenti dagli studenti: no alla DAD, si alla scuola in presenza, necessità di implementare il servizio di trasporto, necessità che tutte le scuole si attivino per lo sportello psicopedagogico.

Si chieda inoltre alla Regione di fare chiarezza su come verranno investiti i fondi del PNRR”.

Il presidente della Consulta degli studenti lucani, Andrea Oriente, ha rimarcato:

“La necessità degli sportelli psicopedagogici in quanto gli studenti hanno compreso l’importanza della propria salute mentale.

È necessario che la Regione allochi le risorse necessarie per attivare questi sportelli.

Gli screening sono importanti e in futuro si parlerà di vaccinati e non vaccinati e non più di positivi e negativi, per cui è necessario potenziare la campagna vaccinale, soprattutto nella fascia 5-11”.

La Presidente ANCI per i piccoli Comuni, Ingegner Felicetta Lorenzo, è intervenuta per esprimere le motivazioni della richiesta mossa alla Regione:

“Il rientro giorno 10 è motivato per ragioni di screening, in accordo con la Regione, che si è detta pronta a rifornire i Comuni dei tamponi necessari.

L’ANCI propone inoltre la prima settimana di scuola in DAD per permettere a quanti più studenti in età 5-11 di effettuare la prima dose di vaccino e rientrare in classe con un minimo di copertura vaccinale”.

La Dr.ssa Myriam Russo, sociologa, si è detta favorevole allo screening, ma d’accordo con una riapertura non oltre il giorno 10, “Sebbene dall’indagine condotta insieme al Garante dell’infanzia e dell’adolescenza emerga che gli studenti lucani abbiano manifestato grande disagio durante la DAD”.

“La Dr.ssa Monica Primucci, Assistente all’Autonomia e alla Comunicazione, ha chiesto di non chiudere le scuole:

Una scuola chiusa significa la perdita di un monitoraggio quotidiano rispetto a quelle situazioni di emarginazione, disagio sociale, povertà educativa, che soltanto la scuola può lenire fornendo a questi bambini un momento di serenità e di normalità.

Necessario un accompagnamento a quelle famiglie con figli disabili che mostrano remore circa la vaccinazione dei propri figli: gli alunni con disabilità infatti manifestano difficoltà ad indossare DPI e a mantenere i comportamenti preventivi al contagio”.

La Dr.ssa Ombretta Tramutoli, Associazione Tutori minori stranieri, attraverso un messaggio al Garante ha chiesto il rientro soltanto se in sicurezza:

“È un momento in cui non si può sbagliare, e sebbene la DAD non sia gradita a nessuno, è però necessaria per contenere il propagarsi del Covid-19”.

Il Garante nel prendere atto che tutti erano favorevoli a screening preventivi e sul rientro a scuola il 10 ma solo in quelle situazioni in cui si torna in sicurezza.

Tra le richieste avanzate quella di evitare la DAD quanto più possibile, potenziare il trasporto pubblico, attivare lo sportello psicopedagogico in ogni scuola, implementare la campagna vaccinale, maggiore attenzione agli studenti con disabilità, portatori di maggiori fragilità, maggiore coraggio nel tenere aperta comunque la scuola.

Il comitato ha quindi approvato e dato incarico al Garante di trasmettere il verbale agli organi istituzionali e alla stampa.

Nella stessa seduta è stata consegnata una missiva al Garante da parte delle associazioni al suo al lavoro svolto per i minori di Basilicata e le perplessità rispetto all’evoluzione della figura del Garante.