Il papà di Giulia, la studentessa di 22 anni uccisa dall’ex fidanzato, sta portando nelle scuole italiane la testimonianza di un genitore al quale è stato strappato via quanto aveva di più caro.
Ma allo stesso tempo un messaggio di speranza e sensibilizzazione per i giovani.
Ha da poco pubblicato un libro, “Cara Giulia”, una struggente lettera alla figlia, il cui titolo già suggerisce l’approccio intimo dell’autore nel rivolgersi a lei come se fosse ancora viva, libro che i ragazzi del Giustino Fortunato hanno letto in prossimità dell’incontro.
Queste sono alcune delle parole pronunciate da Gino Cecchettin arrivato a Rionero in Vulture per incontrare gli studenti dell’Istituto:
“Dobbiamo concentrarci sul bene, quello che produce valore ed affettività.
Oggi si può combattere la violenza su più fronti ed anche la scuola può dare un importante contributo a riguardo.
La Fondazione intitolata a Giulia ha proprio questo obiettivo: diffondere l’importante messaggio di contrasto alla violenza sulle donne”.
In un gremito atrio del Campus della scuola, la comunità del Fortunato, a cui si sono aggiunte tante persone provenienti anche dai paesi limitrofi, ha ascoltato in silenzio e con estrema attenzione e commozione:
Cecchettin ha detto:
“I ragazzi hanno tanta voglia di confrontarsi, di tornare a parlare.
Diamo loro l’opportunità di essere ascoltati e cerchiamo di capirli a cuore aperto”.
La Dirigente scolastica dell’Istituto, Dott.ssa Antonella Ruggeri, alla presenza del Prefetto della Città di Potenza, Michele Campanaro, del sindaco della cittadina, Mario di Nitto, e del Presidente del Consiglio d’Istituto, Albino Grieco, ha detto:
“E’ stato un incontro, questo di oggi, fortemente voluto dalla scuola che rappresento, affinché i nostri ragazzi possano elaborare riflessioni ed emozioni importanti.
Come educatori dobbiamo dare loro la certezza che ci sia sempre qualcuno disposto ad ascoltarli, soprattutto nei momenti di maggiore difficoltà”.
La Dirigente elogia, altresì, la forza d’animo con cui ” papà Gino” racconta la sua esperienza e ricorda con orgoglio che la scuola rionerese ha scelto proprio il libro “Cara Giulia” per sensibilizzare i giovani sul tema del femminicidio.
La moderatrice dell’incontro, Matilde D’Errico, creatrice di Amore Criminale e Sopravvissute Autrice e Regista, ha dato, inoltre, ampio spazio alle numerose domande, che gli alunni hanno voluto rivolgere al papà di Giulia.
Ecco alcune foto dell’incontro.