PIL delle regioni: “situazione della Basilicata non proprio esaltante, non possiamo continuare a vivere nell’incertezza”. Ecco i dati

Il rapporto della SVIMEZ sul PIL delle regioni nel 2024 pubblicato il 19 Giugno scorso ci restituisce un quadro, per quanto riguarda la Basilicata in particolare, non proprio esaltante.

Così scrive il Consigliere Bochicchio che commenta i dati:

“Infatti se è vero come è vero che il PIL della nostra regione segna un +0,8% e quindi è allineato a quello di altre regione meridionali che nel 2024 nel complesso hanno performato meglio di quelle del resto d’Italia, è altrettanto vero che la crescita della nostra regione risulta “drogata” da un +1,2% del settore costruzioni.

Infatti, mentre l’agricoltura ha avuto nel 2024 una crescita pari a zero, l’industria ha avuto un decremento dello 0,8%.

Meglio di noi in questo settore hanno fatto Calabria, Sicilia e Sardegna.

Dunque, al netto dei servizi che sono cresciuti dell’1%, possiamo dire grazie al PNRR se nel 2024 siamo riusciti ad allineare la nostra crescita a quella del sistema Italia.

La crescita nel settore costruzioni, che ha visto un arretramento degli investimenti privati in edilizia legati al Superbonus, è dovuta agli ingenti investimenti in opere pubbliche che hanno portato all’avvio della fase esecutiva del PNRR.

Tra il 2022 ed il 2024 gli investimenti comunali, grazie alle risorse del PNRR, nel Sud Italia sono cresciuti del 75,3% ed hanno portato ad un considerevole aumento delle infrastrutture sociali (edilizia scolastica ed abitativa).

Invece, la crescita nel settore servizi, dalla lettura dei dati SVIMEZ, risulta legata al settore turistico relativamente a commercio, trasporti e servizi di alloggio e ristorazione.

A fronte di questi dati positivi a fare da contraltare c’è una crescita dell’occupazione nei settori a basso valore aggiunto nei settori costruzioni e servizi legati al turismo e, purtroppo, un valore delle retribuzioni reali al di sotto di 6 punti percentuali rispetto al 2019.

La perdita del valore delle retribuzioni sta rendendo poveri molti lavoratori.

Sono in questa condizione circa 1,8 milioni di lavoratori del Sud Italia pari al 31,2% della platea totale mentre la media nazionale è del 21%.

La profonda crisi del settore automotive, che sta lasciando a casa migliaia di lavoratori senza speranza per il loro futuro, e le difficoltà dell’agricoltura che risente sempre più dei cambiamenti climatici ma soprattutto della crisi idrica, sono i due punti che dovrebbero far parte dell’ordine del giorno, quotidiano, nel dibattito pubblico ma soprattutto della politica lucana.

Nel dato della crescita del PIL del 2024 c’è il segnale che la Basilicata ha difficoltà a decollare rispetto ad altre realtà del Sud Italia.

Il tasso di disoccupazione giovanile rimane elevato (circa il 30%), e il mercato del lavoro è ancora segnato da una forte instabilità, con una scarsa presenza di settori ad alta tecnologia e una crescita lenta nelle attività imprenditoriali locali.

Il settore energetico, tradizionale fonte di reddito per la regione, rimane cruciale, ma la dipendenza dagli idrocarburi rappresenta anche una vulnerabilità, soprattutto in vista della transizione ecologica, ma soprattutto in vista di un esaurimento della materia prima che obbligherà ad una rivisitazione delle politiche di investimento delle risorse pubbliche.

L’unico settore che ci lascia ben sperare, secondo il rapporto SVIMEZ, è il turismo, infatti grazie alla ricchezza del patrimonio naturale e culturale, è un settore con ampie possibilità di crescita, sebbene necessiti di una strategia integrata che promuova un turismo sostenibile e di qualità.

Nonostante la crescita del PIL e alcuni segnali di resilienza, la Basilicata affronta sfide significative, in particolare per quanto riguarda l’occupazione giovanile e la modernizzazione dei settori economici.

È fondamentale che la regione investa in infrastrutture, politiche di formazione e inclusione sociale per rendere sostenibile e duratura la crescita.

Solo attraverso un approccio integrato, che comprenda innovazione, sostenibilità e diversificazione, la Basilicata potrà superare le sue difficoltà strutturali e consolidare un percorso di sviluppo a lungo termine.

Una grossa mano in questo senso ce la può dare il PNRR che potrebbe rivelarsi decisivo per il rilancio dell’economia regionale.

L’unica certezza che abbiamo è che non possiamo continuare a vivere nell’incertezza.

I problemi della nostra regione hanno bisogno di una politica che si impegni in modo serio, costante ed incisivo per evitare che diventi solo terra di partenze”.