3 ORE DI RITARDO E UN VIAGGIO DELLA SPERANZA PER ALCUNI OPERAI DELLA FCA DI MELFI. INTERVENUTA LA POLIZIA

Sono le condizioni in cui versava l’autobus sul quale viaggiavano i dipendenti di FCA che da Nova Siri dovevano raggiungere gli stabilimenti industriali di San Nicola di Melfi a indignare il Segretario dell’Ugl di Matera, Pino Giordano, che ha dichiarato:

“Oramai è consuetudine che in Basilicata quanto si consuma nel territorio, non faccia più notizia.

Il nuovo episodio di ieri con un bus della linea Nova Siri – Fca Melfi all’altezza del Terminal bus ‘Egeo’ a Policoro con a bordo operai, farà certamente notizia; per l’Ugl è grave, non si può sottacere e tantomeno sottovalutare.

Dobbiamo solo ed esclusivamente ringraziare il cielo che il pronto intervento di due pattuglie della polizia stradale del distaccamento di Policoro ha evitato che la corsa del pullman proseguisse: gomme lisce e lacerate, climatizzatore guasto e condizioni igieniche del mezzo precarie. Sono gli accertamenti che hanno potuto refertare e sanzionare gli agenti.

Il viaggio è dovuto riprendere dopo circa 3 ore dalla partenza prevista, con un pullman sostitutivo e con grave danno agli utenti che hanno dovuto perdere 3 ore di loro lavoro.

L’Ugl si attiverà affinché a loro venga retribuita dall’azienda di trasporto interessata tutto il dovuto per il danno recato.

Ma – aggiunge il segretario Giordano – questo nuovo episodio ricollega a all’incidente simile sulla Statale 106 avvenuto lo scorso 21 gennaio. Anche all’epoca denunciammo, ma nulla è stato fatto, assoluto disinteressamento da parte delle Istituzioni.

Cosa bisogna aspettare? che ci scappi il morto, o la tragedia, prima che le Autorità competenti avviino un’immediata verifica dello stato di affidabilità degli autobus che circolano in Basilicata e che sono impiegati nel trasporto pubblico? La Provincia di Matera e la Regione Basilicata in testa, cosa stanno facendo?

A tuttora nulla è cambiato, per l’Ugl si continuano ad utilizzare autobus che superano di gran lunga l’età massima di immatricolazione e che non conoscono un minimo di manutenzione.

Siamo stanchi di denunciare ma non ci fermeremo certamente.

Quanto accaduto ai ragazzi non è di poco conto e, sicuramente, con l’instancabile lavoro che quotidianamente svolgono le Forze di Polizia, si apriranno delle verifiche ispettive su tali incresciosi episodi accertando lo stato di affidabilità dei mezzi impiegati nel trasporto pubblico in Basilicata.

Il nostro auspicio è che la Regione Basilicata avvii le dovute urgenti verifiche e che le Autorità di Controllo, alle quali va il ringraziamento dell’Ugl, alla luce di questo ultimo avvenimento, siano molto severi nel far rispettare a tutte le aziende codice e normative riguardanti il trasporto servizio pubblico”.

A questo riguardo anche l’azienda Nolé ha voluto rilasciare delle dichiarazioni, per precisare la sua posizione in merito all’accaduto, dichiarando:

“Premesso che l’episodio risulta grave e inaccettabile, l’azienda rende noto che, nel caso specifico, si è trattato di un errore di procedura degli addetti al servizio di controllo e manutenzione in quanto è stato erroneamente indicato, per il servizio in oggetto, un mezzo destinato invece proprio alla manutenzione.

Il disguido avvenuto nel comparto suddetto è stato oggetto di attenta analisi da parte dell’azienda che intende attivare tutte le azioni necessarie nei confronti dei responsabili.

La conferma che trattasi di un increscioso errore umano è confermato dalla presenza, all’interno del magazzino dell’azienda, di oltre 80 pneumatici di ricambio oltre che di mezzi perfettamente funzionanti ma fermi lo stesso 11 giugno.

Tuttavia, come rilevato anche dal sindacato Ugl nella persona del suo segretario Giordano, l’episodio è sintomatico di una sofferenza del settore che sconta diversi problemi imputabili esclusivamente agli Enti competenti.

Innanzitutto, i ritardi di ormai un anno nei pagamenti delle spettanze alle aziende hanno sicuramente un duplice impatto negativo: oltre a mettere a rischio la stabilità finanziaria delle aziende ne limitano la competitività nel settore del TPL come degli altri mercati bloccandone progettualità, pianificazione e sviluppo con grave danno per l’economia regionale già fortemente recessiva come dimostrano gli ultimi dati Svimez relativi al mezzogiorno d’Italia. Sono dati noti alla politica regionale che passa da un convegno all’altro sullo sviluppo del Mezzogiorno per poi contribuire direttamente alla crisi del tessuto economico-produttivo esistente.

Inoltre, non si potrà nascondere, senza che questo possa mai voler dire giustificare una carenza di sicurezza, che i ritardi nel pagamento degli stipendi dei lavoratori, determinati dal mancato pagamento delle spettanze alle aziende, possano contribuire all’emergere di disguidi nello svolgimento delle proprie mansioni lavorative: quando un lavoratore arriva a doversi preoccupare di non poter dar da mangiare alla propria famiglia, la serenità viene meno e il rendimento sul lavoro evidentemente ne risente.

Siamo umani, non siamo macchine.

Infine, l’efficienza dei mezzi pubblici impiegati sulle linee regionali: la Regione Basilicata non concede dal 2010 contributi per l’acquisto di nuovi mezzi alle aziende del settore; da tempo, invece, si parla di una somma destinata a tale scopo, una somma che potrebbe aggirarsi intorno ai 10 milioni di euro per l’intero comparto, ma finora queste somme non si sono viste e non è dato sapere quando saranno elargite.

Gli stessi gravi ritardi nei pagamenti alle aziende impediscono alle stesse persino di aumentare l’efficienza del proprio parco mezzi acquistandone dei nuovi anche a prescindere dai suddetti contributi.

Per concludere, l’azienda Nolè, nel ringraziare coloro i quali hanno sollevato un tema che ormai si trascina da tempo e ferma restando la disponibilità a tutti i controlli da parte delle autorità competenti, ribadisce di essere in regola con tutte le norme relative al servizio di trasporto pubblico locale ed auspica che il settore del TPL, così strategico per il diritto alla mobilità in una regione in cui altre infrastrutture sono assenti, possa finalmente vedersi riconosciuto dalla Regione Basilicata il ruolo e la dignità che merita, sia come lavoratori sia come fruitori del servizio”.