Uomo accusato di terrorismo trasferito nel centro per i rimpatri di Palazzo San Gervasio

Espulso, per motivi di sicurezza pubblica, un 43enne egiziano, residente a Marina di Gioiosa Jonica, in provincia di Reggio Calabria.

Come riporta la Redazione di “quicosenza.it”:

“I carabinieri del comando provinciale di Reggio Calabria hanno eseguito il decreto di espulsione.

Secondo le indagini, l’uomo aveva cominciato un percorso di radicalizzazione dal 2015, e sono stati ricostruiti contatti con il tunisino Anis Amri, di 38 anni, l’attentatore che fece strage al mercatino di Natale di Berlino nel 2016, con il quale è entrato nel corso della permanenza presso un centro di accoglienza.

Il 43enne dopo le procedure di fotosegnalamento, è stato immediatamente portato nel centro di permanenza per i rimpatri di Palazzo San Gervasio, a Potenza, in attesa delle successive operazioni di espulsione che gli impedirà, per i prossimi 10 anni, il rientro non solo sul territorio nazionale ma in tutta l’area Schengen.

L’uomo, nel corso della permanenza presso il penitenziario di Catanzaro, da cui è uscito per fine pena a marzo, ha minacciato di morte un magistrato e palesato la volontà di compiere un attentato terroristico in Italia, una volta ritornato in libertà.

Su di lui dunque, gravi motivi che hanno determinato il decreto di espulsione, anche per ragioni di protezione sociale anche per motivi di tutela nei confronti della figlia minore dell’uomo.

Emerge, nel contesto, il modello cui è improntata specularmente anche l’azione di prevenzione nei confronti di tutti i segnali precursori di radicalizzazione confessionale violenta all’interno dei confini nazionali, ove si è mostrata essenziale come sempre, la caratteristica della capillarità dell’Arma dei Carabinieri, quale valore aggiunto per raggiungere e penetrare tutte le possibili aree di marginalizzazione e illegalità diffusa ove potrebbero proliferare derive radicali”.