MELFI, TENTA IL SUICIDIO IMPICCANDOSI CON DELLE LENZUOLA: INTERVENUTA LA POLIZIA

Tentato suicidio al carcere di Melfi: un 56enne è stato prontamente fermato prima che si annodasse un cappio al collo.

A comunicarlo, il Segretario Generale dell’O.S.A.P.P. (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria), Leo Beneduci, sottolineando fermamente la assoluta diligenza della Polizia Penitenziaria, ostacolata nella sua attività da importanti problematiche nella gestione dell’organico dovute all’inadeguatezza dell’operato dell’Amministrazione Penitenziaria.

Questo il comunicato ufficiale contenente le considerazioni del Leader sindacale Beneduci:

“Nella notte tra l’8 e il 9 del mese di Febbraio 2018, un detenuto sottoposto al regime detentivo di “Alta Sicurezza”, Italiano, 56enne, fine pena 2026, ristretto presso la Casa Circondariale di Melfi (PZ), ha tentato il suicidio impiccandosi con delle lenzuola annodate alle grate del bagno della propria cella.

Lo stesso, è stato salvato in extremis dall’immediato e tempestivo intervento della Polizia Penitenziaria, in quel momento colà in servizio.

La Polizia Penitenziaria fa sempre il proprio dovere, anche quando risorse organiche e mezzi difettano come nel caso di Melfi (PZ); l’Amministrazione penitenziaria invece, a partire dagli Uffici Centrali maggiormente rilevanti come quello del personale retto da Pietro Buffa, sono completamente sordi a qualsiasi esigenza del territorio, tant’è che il carcere di Melfi continua ad essere in gravissima carenza di organico.

A nostro avviso, gli errori, le inadempienze e la sostanziale incapacità gestionale che connotano l’attuale andamento del carcere in Italia, per nulla valutati da un Ministro della Giustizia sempre più assente qual è l’attuale Guardasigilli Orlando e da cui le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria, sostanzialmente abbandonati a se stessi, possono porre sempre meno riparo, comporteranno conseguenze di notevole entità per lungo tempo, in danno alla collettività esterna al carcere a Melfi come sul restante territorio nazionale”.

Al di là di ogni considerazione riguardante la situazione interna al carcere, complimenti alle guardie presenti in loco per aver impedito che la tragedia si concretizzasse.