MELFI, IL SEGRETARIO DEL PSI DESTINO: “MA CHE FINE STA FACENDO LA BUONA POLITICA?”

Pubblichiamo di seguito il comunicato del consigliere di maggioranza del Comune di Melfi, Vincenzo Destino, nonché segretario del locale Partito Socialista Italiano.

“Il quadro politico è in fermento nella crisi di sistema che travolge tutti, nessuno escluso. Oggi, secondo i sondaggi, il principale partito politico italiano è quello degli scontenti e degli indecisi. Oltre il 30% degli italiani non si riconosce in nessuna forza politica e non sa chi votare.

Per noi socialisti, Melfi rappresenta sicuramente una bella favola, una felice anomalia di passione e orgoglio. Chi scrive, lo fa consapevole di rappresentare valori e idee che hanno segnato la storia della nostra Città.
Nella Melfi di Elvio Salvatore, Tangentopoli ha colpito ma non affondato il Psi. Un Partito che ha saputo rinnovarsi per non perire, come dimostrato nelle ultime elezioni comunali. Tanti giovani candidati che hanno ben figurato per consenso e voglia di mettersi in gioco. La convinzione che quel 12% non è altro che un nuovo inizio.

Nella debolezza della politica, abbiamo il dovere di guidare una fase nuova. Emergono forze anti-sistema che mettono in discussione persino la libertà di espressione dei loro aderenti. L’ho denunciato in Consiglio Comunale. Sulla elezione del Presidente della VIII Commissione “Statuto e Regolamento”, la destra ne ha fatta una questione di poltrone e abbandonato l’aula. Io ho parlato di occasione persa e di democrazia. Perché volevamo unire una Città con il voto di tutti dopo una dura campagna elettorale, mentre qualcuno giocava a nascondino. È la solita storia del dito e della luna.

Abbiamo il dovere di alzare l’asticella. Soprattutto noi, soprattutto quelle forze politiche organizzate in Partiti di uomini e donne liberi che credono in valori comuni. Lo dobbiamo ai nostri iscritti, ai simpatizzanti e alla Città.
Lo impone una Giunta di persone perbene che sosteniamo con senso di responsabilità.

Favorire la partecipazione per non mettere in discussione la democrazia rappresentativa ma agire nel rispetto dell’art. 49 della Carta: partiti politici e metodo democratico.

Perché politica non è sinonimo di malaffare e la fiducia dobbiamo recuperarla insieme. Ridare forza al Partito vuol dire metterlo in discussione. Andando oltre se stessi, oltre le proprie ambizioni. Allargare il cerchio per non esserne strozzati, con il Partito Socialista Europeo come riferimento e la voglia di costruire la Casa comune con chi ci vuol stare. Senza voltarsi indietro, oltre il dualismo eterno della sinistra tra socialisti e (ex) comunisti che a volte ritorna ma è fuori da questa storia. Per una classe politica che non si identifichi con i cognomi degli altri, volgiamo lo sguardo avanti e alle nuove sfide da affrontare.

Ci sarà da soffrire. La destra parla alla pancia della gente. L’euro e l’immigrato come mezzi di lotta. Alla sinistra il dovere di innalzare il vessillo della disuguaglianza economica e sociale. Una lotta tra Paura e Speranza che rischiamo di perdere se non sapremo interpretare i bisogni della gente, soprattutto dei più giovani.

Scoprire nuove forme di partecipazione cittadina tra i Partiti della coalizione, saldare un legame tra Città e l’Istituzione consiliare. Costruire oggi per domani. Ripartire da quel Socialismo municipale da cui tutto ha avuto inizio a cavallo tra i due secoli precedenti.

È mio dovere iniziare la discussione. Perché questo futuro sa tanto di passato e nessuno si salva da solo”.