HA CHIESTO AIUTO FINO ALL’ULTIMO RESPIRO! PER IL DELITTO DI ANNA ROSA MAXI RISARCIMENTO

Un maxi risarcimento pari a 13,2 milioni di euro è stato chiesto allo Stato (in particolare ai ministeri dell’Interno e della Difesa) dalla famiglia di Anna Rosa Fontana, uccisa a 38 anni il 7 Dicembre 2010 a Matera dall’ex convivente, Paolo Chieco.

Il legale della famiglia Fontana, Maria Pistone, sostiene che la morte della donna si sarebbe potuta evitare (a confermare questa tesi le numerose telefonate di richiesta d’aiuto rivolte dalla vittima a Carabinieri e Polizia fino al giorno dell’omicidio).

Nel 2012 l’uomo è stato condannato in appello a 30 anni di carcere per l’omicidio: nel 2005 ci fu anche una prima condanna a otto anni e quattro mesi per aver tentato di uccidere Anna Rosa Fontana, facendola finire in coma.

Pochi mesi prima dell’omicidio era anche stato denunciato e condannato per stalking, ma questo, e l’ordinanza restrittiva, non ne impedirono la furia omicida, la sera del 7 Dicembre 2010: dopo aver visto Anna Rosa con un altro uomo, Chieco la colpi’ più volte con un coltello (con una lama di 40 centimetri, davanti alla sua abitazione).

Ieri, a Potenza, si è svolta l’udienza del processo civile, a cui hanno partecipato anche la madre di Anna Rosa Fontana, Camilla Schiuma e (per la prima volta) il figlio maggiore della vittima che oggi ha 25 anni.