Basilicata, test sierologici ai donatori di sangue: i dettagli

Fidas Basilicata si dice soddisfatta del risultato raggiunto, sulla possibilità di permettere ai propri donatori di sangue, di aderire all’ indagine di siero prevalenza sul SARS-COV- 2 IgG/IgM.

A darne certezza il Direttore del Dipartimento Di.Me.Tra dottoressa Clelia Musto, che attraverso una nota, ha informato l’associazione che tale sperimentazione per i donatori sarà attiva dal prossimo 9 dicembre.

Ha spiegato il presidente della Fidas Pancrazio Toscano:

“Un tassello importante per la diagnostica sanitaria che oggi trova concretezza dopo mesi di lavoro e sinergia d’intenti.

Già dallo scorso mese di marzo, prima ondata di pandemia, con la Regione Basilicata e attraverso la dottoressa Clelia Musto si era aperto un tavolo di lavoro per procedere in questa direzione considerando che la platea dei donatori abbraccia diverse fasce d’età e all’atto della donazione risultano in uno stato di buona salute, pertanto questa indagine restituisce alla scienza dati utili per poter meglio affrontare l’emergenza sanitaria”.

Per i Donatori di sangue è stato predisposto e autorizzato dalla D.S. un Consenso Informato ad hoc il Consenso Informato controfirmato dal Donatore deve essere consegnato in allegato al questionario anamnestico alla Struttura Trasfusionale territorialmente competente.

Per l’esame non è prevista alcuna altra provetta di sangue rispetto a quelle che accompagnano la Donazione.

L’AOR San Carlo con Deliberazione del Commissario con Poteri di Direttore Generale, n. 2020/011/2020 del 7/11/2020 ha avviato un programma per valutare la sieroprevalenza dell’infezione da SARS-CoV-2 nella popolazione dei donatori di sangue ed emocomponenti e degli aspiranti donatori della Regione Basilicata.

Cosa sono i test sierologici: quando una persona è contagiata dal virus SARS-CoV-2, il coronavirus che causa la malattia COVID-19, nel suo sangue compaiono dopo pochi giorni gli anticorpi.

La rilevazione di questi anticorpi che permangono nel sangue per un periodo di tempo più o meno lungo anche ad avvenuta guarigione, avviene attraverso il ricorso ai test sierologici.

Considerato che nella maggioranza dei casi l’infezione si manifesta con sintomi lievi o assenti si ritiene utile l’utilizzo del test sierologici, anche se al momento non sono molto accurati, per capire quanto si è diffuso il virus dall’inizio dell’epidemia.

Cosa significa un test sierologico positivo: un test sierologico positivo indica il fatto che l’organismo è venuto a contatto con il virus SARS-CoV-2.

Una persona con un test positivo si deve sottoporre ad un tampone nasofaringeo per escludere che ci sia un’infezione in atto.

Se il test sierologico è positivo ed il tampone negativo vuol dire che l’infezione è guarita, ma non possiamo oggi essere sicuri del fatto che questa persona non possa contagiarsi nel futuro.

Cosa significa un test negativo: un test sierologico negativo indica con un elevato livello di probabilità che l’organismo non è venuto a contatto con il virus SARS-CoV-2, ma non è assoluta garanzia dell’assenza di infezione da SARS-CoV-2.

In cosa consiste la sua partecipazione all’indagine sierologica e all’eventuale tampone: se si decide di sottoporsi all’indagine sierologica sarà prelevata una piccola quantità di sangue per eseguire il test sierologico per SARS-CoV-2 IgG e IgM.

In caso di esito positivo dell’esame, l’utente ha l’obbligo di contattare immediatamente il proprio medico di medicina generale di libera scelta e di rispettare, da subito, le norme legate al distanziamento sociale, ponendosi in isolamento (nel suo domicilio o in altra struttura), sottoporsi entro le 48 ore dalla prescrizione medica al test molecolare presso una delle sedi territoriali della propria ASL di residenza.

La struttura sanitaria abilitata allo svolgimento del test/ la ASL che svolge l’esecuzione del test molecolare e la Regione raccoglieranno i  principali dati identificavi (data di nascita, residenza, eventuale amministrazione di appartenenza) ed eventuali sintomi riferibili a COVID-19: tutto ciò verrà utilizzato e trattato limitatamente ed esclusivamente per il periodo di tempo necessario alla gestione delle azioni utili a contrastare l’emergenza COVID-19.

Ha concluso Pancrazio Toscano:

“L’invito dunque a tutti i donatori è quello di non affollare i Centri Trasfusionali e le Sezioni sul territorio, ma ognuno può rispettare la propria programmazione di donazione e, seguendo le indicazioni di prenotazione così come avvenuto in questi mesi nel rispetto delle regole anti Covid”.