UN MEGA PARCO EOLICO A RIDOSSO DI CASTEL LAGOPESOLE: ECCO LA DENUNCIA DEL MOVIMENTO 5 STELLE

“Il mega parco di pale eoliche che vuole realizzare la Rinnovabili Melfi Srl continua a “minacciare” il Castello di Lagopesole e il Santuario della Madonna del Carmine”.

Lo afferma, in un comunicato stampa, Canio Mancuso, portavoce e capogruppo del Movimento 5 Stelle al Comune di Filiano.

“Nonostante il parere negativo della Soprintendenza della Basilicata – scrive Mancuso nella nota – la società che vuole installare le gigantesche torri eoliche, pur avendo modificato il progetto e ridotto il numero degli aerogeneratori, non ha eliminato i problemi di impatto visivo e paesaggistico che andrebbero a deturpare i due beni storico-monumentali e ad incrinare le potenzialità turistiche del territorio”.

Per queste ragioni, e per altre motivazioni di carattere ambientale e politico, il gruppo consiliare del M5s Filiano ha inoltrato un documento nel quale vengono elencate una serie di osservazioni critiche al progetto modificato della Rinnovabili Melfi Srl, depositato il 18 Luglio scorso presso l’Ufficio compatibilità ambientale della Regione Basilicata.

“Nel documento, il M5s Filiano – dopo aver messo in evidenza che il 19 Settembre 2015 il consiglio comunale di Filiano aveva espresso parere negativo alla realizzazione del parco eolico composto da 22 aerogeneratori, di cui 3 ricadenti sul territorio di Filiano ed uno sul confine con Avigliano in località Monte Caruso – ha fatto le seguenti osservazioni al progetto modificato: gli aerogeneratori sono stati ridotti a 15 oppure a 13 (sulle mappe ne risultano 13, mentre sulle tabelle 15); ogni aerogeneratore avrà una potenza di 3,6 megawatt rispetto ai 2,4 megawatt del progetto originario; la potenza complessiva erogata dal parco sarà di circa 50 megawatt, cioè la potenza prevista nel progetto originario resta invariata (potrebbe soddisfare il fabbisogno di circa 16 mila abitazioni con un contatore da 3 chilowatt); gli aerogeneratori avranno altezze diverse: il più piccolo avrà un’altezza complessiva di 165 metri, mentre quello più grande raggiungerà un’altezza di 200 metri (nel vecchio progetto la torre complessiva era di 150 metri); la localizzazione degli aerogeneratori non rispetta la legge regionale 54/2015 che ha recepito quanto previsto dal decreto ministeriale del 10 settembre 2015.

La citata legge regionale prevede che le pale eoliche siano installate ad almeno 10 mila metri di distanza dai beni monumentali posti in altura come il Castello di Lagopesole. Nel caso in questione, un aerogeneratore verrebbe collocato a soli 5 mila e trecento metri di distanza dal castello federiciano.

Oltre a queste osservazioni tecniche, il M5s Filiano ha poi aggiunto che dal nuovo progetto non si evince nessun effettivo beneficio economico o energetico per le comunità interessate dalla realizzazione del parco eolico, a parte l’inquinamento acustico e visivo; che ci sarà un sicuro disboscamento (poiché due aerogeneratori sembrano ricadere nel bosco di Montecaruso); che non è previsto nessun piano di rimboschimento; che sono previsti altri lavori per rendere i trasporti delle enormi torri più agevoli, tra i quali l’allargamento delle strade, l’abbattimento di guardrail, muretti, alberi, taglio di cavi elettrici e telefonici.

“Noi – ha spiegato il gruppo consiliare pentastellato – non siamo contro l’eolico e le forme alternative ecocompatibili di energia, ma contro la proliferazione selvaggia di questi impianti e la mancanza di una legiferazione chiara che individui aree specifiche e limitate di insediamento; che imponga un controllo preventivo volto a prevenire disastri e danni ambientali irreversibili e che sanzioni chi contravviene.
In più, è necessario prevedere e quantificare i benefici e quindi le reali ricadute occupazionali, non temporanee ma durature, per i territori interessati, evitando che l’arricchimento di pochi danneggi gli interessi di un’intera comunità”.

Ora bisognerà aspettare il 1 Settembre prossimo, giorno in cui scadranno i 45 giorni previsti dalle normative vigenti, per sapere se altri soggetti (singoli cittadini, associazioni o organismi pubblici) hanno presentato osservazioni aggiuntive. Dopo tale data, si dovrà esprimere l’Ufficio compatibilità ambientale della Regione Basilicata e si capirà come si evolverà l’iter autorizzativo.