STRADE DELLA MORTE IN BASILICATA: “ENNESIMO TRIBUTO DI SANGUE SERVA A SMUOVERE LE COSCIENZE”! LA DENUNCIA

Dopo il gravissimo incidente avvenuto sulla strada statale 407 Basentana, in cui hanno perso la vita 4 giovani lucani, si torna a parlare di sicurezza stradale.

In una nota del segretario generale della Cisl Basilicata, Enrico Gambardella, e il segretario della sezione Cisl di Ferrandina, Antonio Siati, si legge:

“L’ennesimo grave incidente stradale sulla Basentana denuncia in maniera drammatica lo stato fatiscente del nostro sistema infrastrutturale e la carenza di investimenti per rendere più sicure e moderne le strade lucane.

Il tributo di sangue pagato sulla principale arteria stradale della regione impone scelte radicali e non rinviabili da parte di Anas e Regione per la messa in sicurezza dei tratti più pericolosi, attualmente privi dei più elementari presidi di sicurezza.

In circa tre anni, nel tratto tra lo scalo ferroviario di Grassano e Metaponto, vale a dire il tratto privo di spartitraffico, si sono verificati decine di incidenti con esito mortale.

Un’intera comunità, quella di Ferrandina, ha pagato un tributo altissimo con ben dieci vittime.

Non dissimile sono i numeri dell’altra grande arteria stradale della regione, la Potenza-Melfi, anch’essa teatro nel corso degli anni di numerosi incidenti mortali.

Negli stessi anni la classe dirigente di questa regione ha preferito dirottare l’attenzione su opere sulla cui realizzazione e utilità è lecito nutrire dei dubbi, mentre la viabilità regionale, sia i principali assi di collegamento che le strade interne, cadevano letteralmente a pezzi, come dimostra l’annosa vicenda della Sicignano-Potenza o la sostanziale impraticabilità di molte strade provinciali.

Sulle infrastrutture si è programmato poco e male senza tenere in considerazioni le priorità e le situazioni di maggiore emergenza.

L’auspicio che facciamo a tutta la comunità lucana è che questo ennesimo tributo di sangue serva a scuotere la coscienza di chi, a vari livelli, è stato delegato ad amministrare la cosa pubblica e a ricercare le necessarie interlocuzioni nazionali per fare della viabilità lucana e della sua messa in sicurezza una questione di rilievo nazionale”.