SI CHIAMA MICHELE, ED È DI MELFI: UN MARATONETA ALLA CONQUISTA DELL’EUROPA

Quando c’è la passione nulla può fermarti: lo sa bene il melfitano Michele D’Amato che ha fatto della maratona una ragione di vita, dimostrando di avere una tempra e una forza di volontà davvero da encomiare.

Una macchina da corsa che macina competizioni su competizioni, instancabile, determinato ma soprattutto consapevole dell’importante equilibrio che si deve instaurare per onorare una disciplina tanto antichissima quanto attuale.

Nel corso degli anni ha partecipato a tante maratone: da Roma a Firenze, da Madrid a Verona.

L’ultima grande impresa lo ha visto protagonista in Germania Domenica 4 Settembre, alla maratona di Wolfsburg, capitale della Volkswagen, dove nella 42 km ha raggiunto la 22esima posizione assoluta (su circa 1000 partecipanti) e la terza posizione nella sua categoria.

Michele, a Wolfsburg grande risultato e tanta soddisfazione.

“È stata una sfida sicuramente avvincente, competitiva ma bella. Una maratona che in questo caso ha avuto una valenza particolare legata a vicende familiari. Proprio a Wolfsburg mio padre ha lavorato per tantissimi anni, lì ha condiviso anche i primi anni di matrimonio con mia madre. C’era il desiderio di ritornare, di rivivere quei luoghi così significativi per lui. Il caso ha voluto che si stava organizzando una maratona proprio lì e ho deciso di fare questo grande regalo. Dopo 45 anni mio padre è tornato a Wolfsburg e l’emozione è stata grande, per lui ma anche per me e per mia sorella che ha preso parte a questa avventura”.

Sei un atleta instancabile, non ti fermi mai.

“No, dopo Wolfsburg ho partecipato proprio ieri alla maratona di Parma, e Domenica prossima sarò alla 10 km di Melfi. Poi arriveranno Pescara, Reggio Emilia, credo Barcellona e così via”.

Come è nata questa passione?

“Per caso. Ho sempre amato lo sport, prima di iniziare questa avventura ero portiere in una squadra di calcetto. Dopo quell’esperienza mi sono fermato per un po’ e il fisico ne ha risentito. Così, nel 2004, ho cominciato a correre per mantenermi in forma, girando un po’ per il Vulture. Un collega di Rionero mi ha notato e mi ha fatto la proposta di partecipare a livello agonistico a delle competizioni. La prima maratona importante fu ad Agropoli e da allora non mi sono più fermato”.

Una disciplina che richiede sacrifici, impegno, volontà.

“Non è una questione soltanto fisica ma è soprattutto mentale. Se si vuole ottenere un buon rendimento bisogna ricercare l’equilibrio tra forza fisica, allenamento, dieta giusta, e condizioni mentali ottimali. Solo attraverso la compensazione di queste dinamiche si è in grado di affrontare una maratona”.

Sicuramente hai dei sogni nel cassetto, competizioni alle quali vorresti partecipare.

Correre alla 100 km del Namib. Una sfida nel deserto sicuramente impegnativa ma avvincente, che richiede una preparazione diversa dal solito, vuoi per il tipo di tracciato, vuoi per le condizioni atmosferiche. Ci sto pensando. Un altro sogno sarebbe di realizzare una pista dedicata all’atletica aperta anche alle persone diversamente abili. È una disciplina che attira sempre più persone, soprattutto giovani, è uno sport che nonostante la competizione unisce e questo credo sia un messaggio positivo da valorizzare e sostenere”.

Appuntamento allora a Domenica a Melfi e ti facciamo un grande in bocca al lupo.

“Crepi! E grazie davvero a tutti coloro che mi sostengono e che credono in questa disciplina”.

Di seguito uno scatto realizzato durante la maratona di Wolfsburg.

damato