PAGAVANO TANGENTI PER AGGIUDICARSI APPALTI: TRA LORO ANCHE DEI FINANZIERI

Dopo 15 anni il processo legato alla prima inchiesta Eni ancora non si è concluso.

Sui 20 arrestati del 2002 ci si aspettava un epilogo giudiziario più clamoroso, invece ci sono state solo 4 richieste di condanna.

Ad avviare le indagini fu il pm Henry John Woodcock (all’epoca dei fatti alla Procura di Potenza e oggi a Napoli dove si occupa ancora dell’Ente nazionale idrocarburi ma sul versante Nigeria).

Nel Maggio del 2001 scoppiò quella che venne definita la Tangentopoli lucana in cui furono coinvolti personaggi noti tra cui anche politici (tutti poi assolti) come Vito De Filippo, allora vice presidente della giunta regionale, e i parlamentari Antonio Luongo e Angelo Sanza.

Secondo l’accusa gli imprenditori lucani coinvolti in questa inchiesta pagavano tangenti per aggiudicarsi appalti dell’Eni o dell’Inail.

Nell’udienza di ieri il pm ha chiesto condanne a 2 anni e mezzo di reclusione per un ufficiale della Guardia di Finanza e a 18 mesi per altri due militari delle Fiamme Gialle.

Una pena di 2 anni è stata chiesta per un ex dipendente dell’Eni.

Prescritti i reati a carico dei fratelli De Sio (del gruppo imprenditoriale omonimo) e anche per il capo del personale delle loro aziende.