Melfi: la Barilla dona materiale scolastico e didattico alla Caritas per le famiglie in difficoltà! I dettagli

“La Fondazione Alimenta, costituita da Barilla nel 2009, ha dato vita a una donazione a favore della Caritas Italiana di 120 mila euro in merito al progetto ‘Povertà educativa’“.

A renderlo noto è lo stesso organismo pastorale che sottolinea come:

“L’intervento riguarderà l’acquisto di materiale scolastico e didattico, nonché di supporti informatici per l’apprendimento e l’informazione per quella fascia della popolazione in difficoltà a causa dell’emergenza Coronavirus.

Il contributo verrà distribuito nelle Caritas Diocesane presenti vicino gli 8 stabilimenti Barilla in Italia: Novara, Cremona, Parma, Castiglione delle Stiviere (Mantova), Ascoli Piceno, Melfi (Potenza), Foggia, Marcianise (Caserta).

L’obiettivo è sostenere l’educazione e la formazione delle nuove generazioni per quella fascia della popolazione che, a causa dell’emergenza Coronavirus, non è grado di acquistare i supporti informatici e il materiale didattico necessario.

Nell’Italia del ‘lockdown’, bambini e ragazzi non hanno tutti le stesse possibilità di collegarsi a internet per accedere alle lezioni a distanza e più in generale al mondo dell’informazione.

Come evidenzia l’indagine dell’Istat ‘Spazi in casa e disponibilità di computer per bambini e ragazzi’: 3 famiglie italiane su 10 non hanno un pc a casa.

E ad essere più penalizzato è ancora una volta il Sud Italia”.

Don Francesco Soddu, direttore di Caritas Italiana, sottolinea:

“La pandemia in atto colpisce pesantemente quanti sono già in situazioni di necessità e amplia la fascia delle nuove povertà.

Grazie alla sinergia con il Gruppo Barilla sarà possibile offrire strumenti informatici a nuclei familiari con studenti in età scolare per sostenerli nella didattica a distanza.

Investire nella dimensione educativa significa ‘anticipare’ e quindi prevenire tante situazioni di futura povertà e disagio sociale.

Ci sta a cuore la formazione delle giovani generazioni alle quali bisogna offrire un orizzonte di comunità e, quindi, di relazioni positive”.