MELFI RICORDA IL CARABINIERE ANTONIO CEZZA CHE PURTROPPO A SOLI 26 ANNI PERSE LA VITA!

A Luglio di 29 anni fa, a Melfi, si consumava una tragedia mai dimenticata.

Era il 17 Luglio del 1990 il giorno in cui al centralino della Compagnia dei Carabinieri di Melfi giunse una richiesta di aiuto per una rissa scoppiata nella Villa Comunale.

L’allora 26enne Brigadiere Antonio Cezza, originario di Cursi (Lecce), nonostante fosse al momento esente dal servizio, decise di rispondere all’allarme e intervenire, unendosi ai suoi colleghi.

I militari si recarono prontamente sul posto, dove inaspettatamente non trovarono nessuno.

Non appena Cezza mise piede fuori dalla Villa, incappò in una persona che impugnava un fucile: fu a quel punto che ebbe inizio il dramma.

Il carabiniere le intimò di fermarsi, quando dall’arma partirono diversi colpi in direzione del suo volto.

Lì presente, anche il brigadiere Sergio Taurino e un cittadino con sua figlia, raggiunti sfortunatamente da proiettili vaganti.

Per Cezza la situazione si presentò sin da subito clinicamente disperata: dopo un primo ricovero a Melfi, venne trasportato al San Carlo di Potenza; trascorsi alcuni giorni in agonia, il suo corpo esalò l’ultimo respiro.

Da quella tragica sera, diverse le città che lo ricordano: Cursi, Trani, Tricase e naturalmente Melfi.

Per il suo atto eroico, il coraggioso Carabiniere fu insignito della Medaglia d’Argento al Valor Militare con la seguente motivazione:

“Sottufficiale addetto a nucleo operativo e radiomobile di Compagnia, appreso che in giardini pubblici della sede era in atto una grave rissa, sebbene libero dal servizio e in abiti civili, interveniva prontamente insieme ad altri militari.

Intercettato noto pregiudicato armato di fucile e in atteggiamento minaccioso lo affrontava con grande sprezzo del pericolo precedendo i commilitoni.

Veniva ferito mortalmente dalla proditoria e ravvicinata azione di fuoco da parte del malvivente a cui aveva intimato la resa.

Fulgido esempio di elette virtù militari, altissimo senso del dovere e di generoso altruismo, spinti fino al supremo sacrificio.”

Onore al giovane Brigadiere, ancora nel cuore di tutta la comunità.