Lavello: “in questo Consiglio Comunale si chiama alla collaborazione e all’essere una comunità unita”. Queste le precisazioni

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato della lista Con Voi per Lavello sul Consiglio comunale di Lavello del 27 marzo 2020 e l’emergenza Covid 19:

“È proprio vero che, come spesso abbiamo sentito dire al sindaco Altobello, il primo a parlare è il passeggero che non ha pagato il biglietto.

E così accade che il capogruppo Falivene, assente nel Consiglio comunale del 27 marzo 2020, critica la decisione, motivata al Consiglio con un comunicato del gruppo consigliare “Con Voi per Lavello”, di non partecipare all’assise.

Ma facciamo chiarezza per dare elementi di riflessione ai cittadini.

Decidevamo di non partecipare al Consiglio Comunale in questione poiché, mentre l’Italia si fermava in piena emergenza sanitaria e lo Stato decretava lo slittamento di tutte le scadenze amministrative degli Enti (bilancio di previsione differito al 31 maggio 2020), a Lavello la maggioranza decideva di convocare ugualmente il Consiglio “perché emergenze di questo tipo non possono gestirsi con l’esercizio provvisorio” (in realtà i 112.000 euro per i buoni spesa per Lavello e i 60.000 euro della social card regionale si potevano gestire con una variazione di bilancio, anche in esercizio provvisorio) e c’era la necessità di “consentire il regolare svolgimento dell’attività amministrativa”, dati gli atti improrogabili.

Quali fossero questi atti e come abbiano fatto gli altri Comuni a gestire l’emergenza ancora non si capisce, anche considerando che le variazioni di bilancio sono una pratica ricorrente di questa amministrazione: il tempo ci dirà se c’erano altre necessità.

La richiesta di posticipo del Consiglio era stata avanzata già nell’incontro dei capigruppo, proprio alla luce delle disposizioni ministeriali a non uscire di casa, e puntualmente era stata by-passata: come purtroppo sempre accade in questo Consiglio Comunale si chiama alla collaborazione e all’essere una comunità unita, ma solo se si procede come stabilisce la maggioranza.

Dalla discussione in Consiglio non è emersa alcuna proposta di riduzione delle imposte per le attività commerciali: negli atti si trova un generico riferimento allo slittamento del pagamento di TARI e IMU cui non sono seguiti, ad oggi, provvedimenti di cui siamo a conoscenza , né tantomeno si è parlato di TOSAP e di imposta di pubblicità.

È stato approvato il Bilancio di previsione 2020/22 che nulla incide sull’ultimazione dei lavori all’Auditorium del Centro sociale e l’inizio di quelli in Via dell’Orso (lavoro affidato ben oltre 5 mesi fa, e peraltro finanziato in buona parte con il contributo regionale).

Piuttosto la riflessione è sull’aver consentito in questi anni, per le componenti IMU e TARI, di generare residui attivi (crediti da riscuotere) per un totale di € 3.100.000, cosa che impedisce di finanziare investimenti e servizi o, eventualmente, di ridurre la pressione fiscale sui cittadini: le imposte quali l’IMU e l’addizionale IRPEF, attualmente, hanno le aliquote al massimo consentito (IMU 1,14 %; IRPEF 0,8 %).

La minoranza non c’era: non c’era motivatamente e responsabilmente, ha inviato un comunicato in cui si parlava anche del bilancio, ha letto gli atti, continuando ad esercitare il suo dovere di controllo, e si impegna a fare delle proposte.

Forse non si è preoccupato di leggere gli atti il capogruppo Falivene, ripetiamo, assente al consiglio e, a quanto pare, restio alla lettura”.