Melfi: questi lavoratori hanno deciso di non mollare e saranno ancora una volta in presidio sotto la regione Basilicata. Questa la situazione

Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa di Fismic-CONFSAL Uilm-UIL:

“Un tunnel che non vede ancora una via d’uscita, per questo i lavoratori della SGL hanno deciso di non mollare, saranno ancora una volta in presidio sotto la regione Basilicata domani dalle ore 14:30 fino a conclusione dell’incontro, a gridare il diritto al lavoro.

Domani, 21 maggio 2024 ore 15:30 è previsto un nuovo incontro in Regione Basilicata fra Bcube spa, SGL srl e parti sociali, dove si prevede un clima sempre più teso per via delle incertezze occupazionali che si sono create attorno a questa complicata vertenza, dove va ricordato che sono ormai due mesi che i lavoratori della SGL non mettono più piede su quelle che un tempo erano le loro attivitá.

Nonostante il raggiungimento di un accordo, ottenuto in Regione Basilicata dopo un lungo confronto serrato con tutte le parti coinvolte, durato circa 4 ore, dov’è stato riconosciuto il pagamento delle spettanze a saldo del mese di marzo per tutta la forza lavoro che ha prestato la propria attività lavorativa, i lavoratori comunque non ci stanno e verranno ancora più numerosi sotto la sede Regionale a rivendicare quello che noi rivendichiamo da sempre, il diritto al lavoro, quindi sottolineeremo nuovamente la nostra posizione, che sarà quella di definire una volta e per sempre una soluzioni che dia ancora delle opportunità ai 156 lavoratori della SGL.

Noi siamo convinti che con l’impegno di tutti, anche a fronte di quanto previsto nell’accordo di programma siglato alla sala consiliare di Melfi, qualche intesa si possa raggiungere, dove anche la Regione Basilicata responsabilmente dovrà fare da garante al mantenimento occupazionale, il quale mette a rischio non solo i lavoratori della SGL, ma mette a rischio con essi, un importante e sostanziale fetta di PIL dell’intera Regione.

Abbiamo difeso e continueremo a difendere non solo questi lavoratori, ma l’intera area industriale di Melfi, perché riteniamo che uno spopolamento industriale possa mettere in ginocchio non solo Melfi ma l’intera Regione Basilicata”.