LAVELLO, AGRICOLTORE SU STRAGE BRACCIANTI: “NON SI COMPRENDONO I VERI PROBLEMI”

Nei giorni scorsi, il terribile incidente che si è verificato a Foggia costato la vita a 12 braccianti immigrati (che tornavano dal lavoro di raccolta dei pomodori nei campi) ha suscitato tanta indignazione.

Un agricoltore di Lavello, il sign. Raffaele Antonio Gentile responsabile struttura ortofrutticola ha scritto alla nostra Redazione per esprimere il suo punto di vista su questa strage di innocenti.

Queste le sue parole:

“A seguito del brutto incidente dove hanno perso la vita dei braccianti di colore, tutti si sentono di dire due parole.

Quello che si è sentito non è proprio tutto vero, si sono dette parole poco costruttive, si sono perse le vere motivazioni che hanno portato il mondo agricolo a queste condizioni e quando parlo di quest’ultimo mi riferisco a tutti coloro che operano nel sistema, dall’operaio, che poco importa che colore di pelle abbia, al titolare dell’azienda agricola.

Facciamo un pò di calcoli:

Un Ettaro di pomodoro pelato oggi:

  • Valore del terreno, che sia in fitto o di proprietà, € 1.000,00;
  • Terreno impegnato alla cultura da aprile a tutto settembre;
  • Preparazione dell’ettaro, ripasso terreno, pulizia e montaggio dell’impianto irriguo, costo circa € 500,00;
  • Acquisto 30.000 piantine dal vivaio per € 0,03= € 900,00+iva 10%, tot. Costo € 990,00;
  • Trapianto 5 giorni di lavoro con un operaio, costo stimato € 270,00;
  • Numero due sarchiature, costo € 120,00;
  • Se il campo non presenta particolari attacchi di fisiopatie, necessiterebbe di 10 trattamenti e concimazioni per un costo totale di € 1.500,00;
  • Per una annata media ci vorrebbero circa 6.500 mc di acqua che ad un costo di € 0,15 determina una spesa di 975,00 €;
  • Assicurazione obbligatoria per l’ettaro di pomodoro, costo € 1.000,00.
  • In condizioni ottimali avremo al termine della raccolta una produzione di circa 100.000 Kg. che corrispondono a 330 cassoni.

L’industria di questi 100.000 Kg ne pagherà 88.000 Kg, in quanto applica uno scarto medio del 12%. Al prezzo di € 0,095, avremo € 8.360,00.

Conti alla mano avremo circa € 8.360,00 di entrate e 6.265,00 € di uscite.

I rimanenti € 2.095,00 vengono utilizzati per pagare la raccolta e per l’impresa agricola (le proprie giornate lavorative, ammortamento mezzi agricoli, etc..).

Si può parlare di imprese agricole che sfruttano?

Si dovrebbe parlare di Industrie Conserviere e G.D.O. che sfruttano il mondo agricolo e lo massacrano.

Non vedo articoli che trattano le doppie aste che le G.D.O. fanno ad esempio per l’acquisto delle passate di pomodoro, aste dove il vincitore è il peggior offerente.

Immaginate quindi quanti “soldoni” arrivano alle Imprese Agricole.

Probabilmente, bisogna iniziare a ragionare in altro modo:

Fare uno studio sui prodotti ortofrutticoli con le varie lavorazioni da dove tirar fuori una tabella dei pagamenti minimi garantiti per prodotto e tipo di lavoro e controllare che siano rispettati. Come si effettuano i controlli a tappeto a cui sono sottoposte le Imprese Agricole (controlli per il lavoro nero , per la sicurezza, controllo del DVR, visite mediche per i dipendenti e tutto il resto), lo stesso tipo di controllo dovrebbe essere svolto direttamente al distributore, per controllare che abbia pagato il prezzo minimo per quel prodotto.
Per ciò che attiene ai braccianti agricoli, visto che il 90 se non più percento sono extracomunitari, sono fermamente convinto di istituire uno Sportello/Società di Braccianti Agricoli Interinali.

Allo stato attuale l’impresa agricola non sa a chi rivolgersi infatti sono addirittura alcuni di questi che contattano direttamente le Imprese.

Se l’Agricoltore avesse un riferimento sarebbe tutto più chiaro e semplice.

Oltretutto queste Società dove i Braccianti devono iscriversi farebbero già un primo censimento di questi ultimi.

Ed allora sì che sapremmo dove risiedono e chi sono realmente.

Con l’iscrizione obbligatoria si crea una banca dati degli operai dove tutte le Imprese Agricole potranno accedervi.

D’altronde le Società Interinali per l’industria esistono da molto tempo.

Accenno per concludere al pagamento con assegno o bonifici appena in vigore: queste persone purtroppo hanno bisogno e vogliono i contanti giorno per giorno.

Gli Istituti Bancari non hanno potuto pagare i braccianti ai quali è stato dato in pagamento un assegno poiché hanno difficoltà a censirli. La reazione? Autolicenziamenti e prodotto in terra, abbandono del campo.

Il problema è molto complesso e va affrontato in maniera differente da altri mestieri.

Invece molto spesso mi accorgo che parlano senza cognizione di causa, senza comprendere i problemi che attanagliano gli agricoltori, dal trapianto alla produzione, dalla raccolta all’incasso.

Ai fini della risoluzione dei problemi bisogna che si attraversi un tunnel sempre più lungo e sempre più buio”.

Voi siete d’accordo con l’agricoltore di Lavello?