IL VESCOVO DI MELFI, RAPOLLA, VENOSA TODISCO DENUNCIA: “ALCUNE PERSONE AVREBBERO PAGATO TANGENTI PER LAVORARE IN FCA!”

Sabato scorso il vescovo della diocesi di Melfi, Rapolla, Venosa, monsignor Gianfranco Todisco, ha fatto una forte denuncia durante un incontro diocesano con i giovani, secondo cui alcuni lavoratori dell‘indotto Fca avrebbero pagato tangenti per essere assunti nello stabilimento.

Una condizione definita dal vescovo inaccettabile e vergognosa.

È giunta la risposta di Angelo Summa, segretario regionale Cgil della Basilicata, che ha dichiarato:

“La denuncia fatta dal vescovo di Melfi sulle tangenti che alcuni lavoratori avrebbero pagato per essere assunti nell’indotto Fca non può cadere nel vuoto.

Si apra subito un’inchiesta perché il mondo sindacale ha bisogno di chiarezza, etica, responsabilità e passione per dare diritti al lavoro e per contrastare una pratica di asservimento al padrone sulla quale alcune organizzazioni sindacali hanno costruito, in mondo anomalo, la loro forza di rappresentanza”.

Secondo Summa quella denunciata dal vescovo sarebbe:

“Una prassi posta in essere contravvenendo ai principi fondanti dell’essere sindacato, proprio da parte di chi dovrebbe dare rappresentanza e forza ai lavoratori, proprio da parte di chi avrebbe il compito di fare da contrappeso in un rapporto di forza ontologicamente sbilanciato.

Per noi liberare il lavoro significa anche questo, liberare la rappresentanza sindacale dal sindacalismo d’assalto, rampante ed avventuriero pronto a tutto pur di accrescere il proprio potere.

Se i fatti denunciati fossero confermati  saremmo di fronte ad atti di bieco sfruttamento della condizione di povertà e di sudditanza in cui la mancanza di lavoro getta le persone. Un sindacato sano dovrebbe fare da scudo a certe becere prassi e non certo sguazzarci a proprio uso e consumo.

Chiediamo, pertanto alla magistratura – conclude il segretario – di fare chiarezza sui fatti denunciati mettendo in piena luce il rapporto tra agenzie interinali, Fca e mondo sindacale”.