Riceviamo e pubblichiamo il Comunicato del Comitato Spontaneo Giovani Agricoltori Lucani.
Racconta il Comitato:
“Una delegazione del Comitato Spontaneo Giovani Agricoltori Lucani, insieme anche ad un gruppo di agricoltori più grandi, si è recata sabato presso la diga di Monte Cotugno.
Non era un semplice sopralluogo: era un momento che univa il passato, il presente e il futuro.
I ricordi dei nostri padri, lo sguardo ferito di oggi e le paure di ciò che ci attende domani si sono intrecciati davanti a un invaso ormai quasi vuoto.
Quello che abbiamo trovato non è stato un bello spettacolo, ma un’immagine che tocca nel profondo: la più grande diga d’Europa in terra battuta, oggi silenziosa, come un gigante stanco che non riesce più a donare ciò che per decenni ha rappresentato – vita, lavoro, speranza.
Monte Cotugno non era solo un invaso: era l’orologio e l’orgoglio dei lucani.
Segnava il tempo delle stagioni, delle raccolte, delle attese.
Ricordava a tutti che questa terra aveva saputo costruire qualcosa di grande.
Vederla così, quasi svuotata, significa sentire che quell’orgoglio vacilla e che il tempo ci sfugge dalle mani insieme alla certezza del futuro.
Camminare sul fondale grigio, che fino a pochi mesi fa era coperto d’acqua, è stato come camminare su una ferita aperta.
Ogni passo ha avuto il peso della responsabilità: la consapevolezza che senza decisioni coraggiose oggi, domani rischiamo di non avere più nulla da difendere.
Da questo nasce una coscienza nuova: non più soltanto giovani che osservano, ma generazioni diverse che si ritrovano fianco a fianco, con lo stesso passo e lo stesso cuore.
Una comunità che, davanti a questa ferita, non vuole arrendersi ma ritrovarsi unita.
Per questo chiediamo ai Consiglieri regionali di avere il coraggio di richiedere la convocazione di un Consiglio Regionale straordinario da tenersi a Senise, davanti a Monte Cotugno.
Non sarebbe un atto di forma, ma un gesto di responsabilità e di rispetto verso la Basilicata.
Non servono proclami: bastano le immagini a seguire, fotografie che parlano da sole e che raccontano con semplicità e verità ciò che abbiamo visto.
Monte Cotugno non è solo acqua che manca: è il passato, il presente e il futuro della Basilicata che chiedono coraggio”.
Ecco le foto della situazione attuale.