Stabilimento Stellantis: tra il 2024 e il 2026 stop alla produzione di queste auto prodotte a Melfi. Ecco gli ultimi aggiornamenti

Tra incertezze e opportunità, l’anno appena iniziato rappresenta per Melfi e per l’intera regione l’inizio di una sfida decisiva.

Per il segretario generale della Fim Cisl Basilicata Gerardo Evangelista:

“il passaggio alle motorizzazioni elettriche, con il quinto modello ibrido fortemente voluto dalla Fim come cuscinetto per ammortizzare la transizione, rappresenta uno snodo fondamentale nella nuova articolazione dell’industria automotive.

Inoltre, la conferma della linea di assemblaggio delle batterie, contemporaneamente al lancio dei nuovi modelli, dimostra che il cambio di paradigma a Melfi è netto.

Tuttavia, la notizia meno positiva riguarda l’uscita dal mercato, tra il 2024 e il 2026, delle attuali produzioni dello stabilimento Stellantis: 500X, Renegade e Compass”.

Non è quindi il caso di dormire sugli allori – è il messaggio che vuole lanciare la Fim per il nuovo anno – perché il percorso appena iniziato sarà lungo e faticoso.

Evangelista snocciola le tappe:

“L’avvio delle nuove produzioni determinerà l’andamento dei volumi produttivi, essenziale per valutare lo stabilimento, il quale sarà influenzato dalle condizioni di mercato sia italiano che europeo e dalle vendite di vetture completamente elettriche, ma molto dipenderà anche dagli investimenti pubblici che si faranno per sostenere la transizione.

Nell’immediato c’è bisogno di organizzare impianti, turnistica e lavoro per raggiungere i volumi produttivi necessari a garantire i livelli occupazionali.

Allo stesso tempo, ci sono da affrontare problemi come la cassa integrazione, le difficoltà organizzative e umane e la gestione delle trasferte, tutti segnali questi di fragilità e di preoccupazione.

A preoccupare è la fragilità dell’indotto, chiamato a reinventarsi per servire il nuovo corso in casa Stellantis: per evitare ulteriori disagi e perdita di posti di lavoro nelle aziende dell’indotto è necessario agire attraverso l’area di crisi industriale complessa di Melfi.

Il lavoro del tavolo regionale collegato a quello tecnico nazionale deve rilanciare e riconvertire il settore automobilistico della Basilicata per salvare il lavoro e l’occupazione.

Allo stesso tempo è cruciale che il tavolo automotive aperto il 6 dicembre al ministero delle Imprese con Stellantis, i presidenti delle regioni interessate, i sindacati e Anfia produca risultati concreti, a partire dai cinque tavoli tematici insediati.

Solo attraverso una strategia di politica industriale capace di affrontare le sfide legate all’innovazione tecnologica, alla transizione energetica e al passaggio dell’industria automobilistica dalla propulsione termica a quella elettrica, insieme all’obiettivo di sostenere l’aumento della produzione tramite il supporto all’innovazione e all’efficienza degli impianti, permetterà di affrontare la sfida cruciale del mondo del lavoro in evoluzione.

Melfi ha ormai la sua specifica missione produttiva sull’elettrico e in questa fase chi guarda indietro rischia di consegnarci all’incertezza.

La sfida è condurre il cambiamento agendo affinché siano garantire prospettive produttive al sito automobilistico e continuità occupazionale”.