Rionero: un gabbiotto del metano a deturpare splendida area archeologica! Ecco la denuncia di questi giovani

Deturpata un’area di straordinara importanza naturalistica e paesaggistica oltre che storica.

Questa la denuncia di Nicola Botte e Alessandro Agosta, referenti del comitato “Torre degli Embrici” di Rionero, composto da giovani volontari del luogo che da anni si occupano dell’area archeologica “Torre degli Embrici”, ove, a seguito dell’ampliamento di un metanodotto, circa un mese fa, è stato posizionato un gabbiotto facente parte della suddetta opera, senza neanche tenere in considerazione la possibile presenza di ulteriori reperti storici nel sottosuolo.

Il complesso di Torre degli Embrici si trova nel cuore della valle di Vitalba, un’area incontaminata e fertile caratterizzata da lunghe distese verdi, uliveti e vigneti.

Una serie di campagne di scavo facenti parte di un grande progetto denominato “Vultur archeological project”, condotte dal 2004 al 2012 dal professore e ricercatore statunitense Richard Fletcher, hanno portato alla luce un sito archeologico di grande importanza, contraddistinto da una continuità di insediamenti umani dall’età preromana (probabilmente una fattoria lucana collocabile intorno al V secolo a. C.) sino all’età federiciana (probabilmente una fattoria occupata da Saraceni nel 1200 d. C.).

Nonostante le ricognizioni archeologiche abbiano dimostrato l’antichità e la centralità di Torre degli Embrici (è probabile che la Villa si trovi sull’antico tracciato della Via Herculia), e nonostante i ricercatori sono certi che vi siano ulteriori tracce storiche nell’area, dopo il 2012 non sono stati rilasciati altri permessi di ricerca, per cui l’area archeologica vive attualmente una dolorosa condizione di degrado essendo infestata da erbacce ed esposta sempre più a crolli e cedimenti strutturali.

Il comitato Torre degli Embrici è nato circa tre anni fa con la voglia di instaurare un rapporto con le istituzioni, al fine di salvaguardare l’area dal suo ormai certo destino, riprendere gli scavi e valorizzare l’area in questione:

“Numerosi sono stati gli eventi e le attività promosse dal comitato, tra cui la candidatura del complesso archeologico all’ultima edizione del censimento “i luoghi del cuore” promosso dal FAI, la viglilanza del sito da parte dei volontari, eventi di cleaning, promozione del sito e delle attività sulle principali piattaforme Social e una ricognizione con le istituzioni locali e con i responsabili della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio della Basilicata, per sollecitare nuove attività di recupero, scavo e sviluppo dell’intera area.

Le istituzioni si sono dimostate molto disponibili nei confronti del comitato e dei giovani impegnati, ma, con immenso rammarico, non vi è stato alcun successivo interesse.

Al danno, poche settimane fa, la beffa.

A seguito dei lavori di ampliamento di un metanodotto nell’area in questione e dell’installazione di un gabbiotto nelle immediate vicinanze dei resti della masseria e della torre, nonché in prossimità del sito archeologico, si è aperto un dibattito pubblico sull’opportunità di questa scelta”.

Il comitato ha promosso un appello, sottoscritto da altre 14 realtà associative del Vulture-Melfese, rivolto agli enti preposti alla tutela e salvaguardia del patrimonio paesaggistico e storico dell’area in questione, per chiarire l’iter amministrativo alla base di questa operazione e per invitare a un ripensamento nel rispetto degli equilibri ambientali del territorio.

Di seguito la lettera inviata al Comune di Rionero, all’Assessorato Ambiente e Energia della Regione Basilicata, al Parco del Vulture, alla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio Della Basilicata:

“A seguito di lavori di ampliamento di un metanodotto è stato deturpato lo splendido e incontaminato paesaggio di Torre degli Embrici.

Senza alcun rispetto per il significato storico che riveste quest’area, purtroppo ancora poco noto ai molti, è stata posizionata un’infrastruttura ingombrante a pochi metri dal portale d’ingresso dei ruderi di età moderna della torre e della masseria, in un’area non posta sotto vincolo archeologico, ma comunque in un contesto paesaggistico e naturalistico di grande importanza e soprattutto a poca distanza dagli scavi della villa di Epoca Romana e pre-Romana che, nonostante l’impegno e l’attenzione da parte di numerosi cittadini, continuano a vivere uno stato di vergognoso abbandono e incuria.

Questa operazione non può altro che rivelare ancora una volta la totale indifferenza delle istituzioni locali nel rilancio di un patrimonio storico e paesaggistico da tempo trascurato, nonostante avessero suscitato un rinnovato interesse nella comunità le varie iniziative promosse dal Comitato (nato nel 2019) composto per la maggior parte da giovani volontari, compresi aspiranti archeologi, storici e architetti.

Tra le suddette iniziative promosse dal comitato vanno citate la candidatura del complesso archeologico all’ultima edizione dei Luoghi del Cuore FAI (nei quali ha ottenuto 1.176 voti), l’attivazione delle pagine di promozione sui principali social network, la vigilanza del sito da parte dei volontari, e per ultima, ma non meno importante, una ricognizione con le istituzioni locali e con i responsabili della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio della Basilicata la scorsa estate per sollecitare nuove attività di recupero, scavo e sviluppo dell’intera area.

Attraverso questa lettera è nostra intenzione sollecitare le istituzioni sopra indicate nell’illustrare pubblicamente l’iter autorizzativo e le ragioni del posizionamento della infrastruttura nella suddetta area. Il nostro auspicio è che si rimetta in discussione questa scelta per provare a restituire un minimo di dignità a Torre degli Embrici, un’area ingiustamente calpestata e bistrattata.

Comitato civico “Torre Degli Embrici” (Promotore)
Naturaavventura;
Associazione 14 giugno;
Associazione Terra Amara;
Associazione Le Monadi;
Comitato Civico Orologio della Costa – Rionero;
Pro Loco Castel Lagopesole;
Pro Loco Rionero in Vulture;
Comitato Laghi di Monticchio 2019;
Centro Culturale Francesco Colucci APS;
AS Lagopesole 1951;
Coordinamento Donne Avigliano;
Associazione Culturale Torymus;
Cineclub Pasolini;
Associazione EHPA – Presidio Vulture-Alto Bradano Sez. di Venosa”.