RIONERO, SAN FELE, BARILE E ALTRI COMUNI DEL VULTURE PRONTI A PUNTARE SU SVILUPPO E INNOVAZIONE!

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Sono 14 i comuni della Basilicata che si andranno ad associare con lo strumento dell’ex art. 30 del TUEL cioè di un’associazione con la finalità di coordinare servizi, attività e progettualità a favore dei cittadini e delle comunità locali e territoriali.

Questa sperimentazione si realizzerà di concerto con:

  • l’AdG del PON Ricerca e Innovazione;
  • l’AdG della Regione Basilicata del PO Fesr.

Ecco i comuni coinvolti:

  • Barile;
  • Bella;
  • Castelgrande ;
  • Ginestra;
  • Montemurro;
  • Pescopagano;
  • Rapolla;
  • Rapone;
  • Rionero;
  • Ruvo del Monte;
  • Tramutola;
  • Vietri di Potenza;
  • Viggiano;
  • San Fele, come comune capofila.

Questi rispondono ad un input lanciato dalla programmazione 2007-2013 dal PON Ricerca e Competitività e ripresa nell’attuale ciclo di programmazione dal Pon Ricerca e innovazione che introduce un progetto di sperimentazione dal basso e di partecipazione attiva, per favorire processi di apprendimento, conoscenza, informazione, co-progettazione rispetto ai temi dell’innovazione e della ricerca, gli stessi che tracciano la traiettoria della specializzazione intelligente delle regioni e che rispondono a sfide che la comunità europea ha indicato per lo sviluppo e la crescita inclusiva, aperta, sostenibile e intelligente delle comunità, a cui tutti i cittadini sono chiamati a partecipare.

Tra gli obiettivi volti allo sviluppo integrato e sostenibile di territorio (cui faranno capo i comuni sopraelencati)ricordiamo:

  • Agrifoid;
  • mobilità sostenibile;
  • economia del mare;
  • fabbrica intelligente;
  • cultural heritage;
  • smart, secure and inclusive city;
  • design, creatività e made in Italy;
  • salute e benessere.

Il metodo è quello di partire dal basso, attraverso i nodi comunali in innovazione e ricerca che intendono raccogliere la domanda per aiutare a valutare le politiche pubbliche e definirle insieme allo stesso decisore, al fine di renderle utilizzabili e largamente spendibili per le imprese, la pubblica amministrazione e la comunità.

Tutto ciò anche grazie all’università e alla ricerca pubblica e privata presente sul territorio, in modo da dare risposte a domande concrete e puntuali e costruire azioni che siano in qualche modo corrispondenti ai bisogni opportunamente raccolti e espressi.

Questo potrà servire a favorire politiche di inclusione sociale verso i giovani, le donne e coloro che intendono avviare nuove attività imprenditoriali (dall’agricoltura, ai servizi, dall’industria all’artigianato) utilizzano tutti gli strumenti messi a disposizione dalla Regione e dallo Stato attraverso i programmi e le azioni previste dal PON Ricerca e innovazione gestito dal MIUR e dal PO Fesr e FSE gestito dalla Regione Basilicata.

Lo sviluppo locale avverrà attraverso una regia condivisa fra i comuni, aperta al sistema delle imprese, delle università e dei centri di ricerca, per favorire lo scambio e la cooperazione fra soggetti pubblici e privati e rendere possibile pratiche che davvero coinvolgano i cittadini attraverso i nodi comunali e le comunità di pratica, veri e propri laboratori della partecipazione attiva che potranno essere diffusi in queste comunità.

Si intende, inoltre, raccordare questa azione con quella alle aree interne in cui già comuni come Bella, Castelgrande, Pescopagano sono coinvolti e far si che ci sia convergenza nell’intervento su obiettivi mirati e altamente riconosciuti, come possibili opportunità e soluzioni atte a favorire occupazione, nuova imprenditoria, cittadinanza attiva.

Rendere le comunità più consapevoli in aree complesse con poche infrastrutture scolastiche, sanitarie e nella mobilità, dove è necessario innescare processi di condivisione ed elevare la qualità della vita attraverso l’apporto delle nuove tecnologie e della conoscenza, che non può essere solo appannaggio di città medie e grandi ma che (specie nelle aree interne che caratterizzano il nostro mezzogiorno) possa divenire un sistema e una rete diffusa che aiuti davvero questo tessuto rurale a crescere in quanto luogo fatto di bellezza, cultura, turismo, agricoltura, industria di trasformazione, piccola impresa, creatività e nuovi servizi.

Questo progetto aiuterà anche Matera 2019, Città europea per la cultura, a sviluppare questi comuni iniziative e programmi che rafforzino l’intera Basilicata, creando un circuito virtuoso di opportunità e attrattività.