OSPEDALE DI MELFI: SECONDO IL SEGRETARIO DEL PD MICHELE D’ADAMO LA SITUAZIONE…

In merito alla vicenda della riforma sanitaria regionale e, nello specifico, del ruolo che ricoprirà l’Ospedale di Melfi, il segretario del PD – Sezione di Melfi, Michele D’Adamo, ha rilasciato un comunicato che noi riportiamo integralmente.

Passa il tempo e invece di aumentare le certezze, aumentano i dubbi. Proprio per questo Venerdì
21 Ottobre alle ore 19:30 presso il Circolo PD di Melfi si terrà un incontro pubblico con alcuni
Consiglieri regionali di maggioranza per discutere, insieme, del processo di riordino del
Servizio Sanitario regionale e del ruolo dell’Ospedale di Melfi. D’altronde il compito della
politica è anche quello di cercare delle risposte ove non si riescono a intravedere soluzioni
soddisfacenti.

Consapevoli che la riforma nasce dalla necessità di adeguare il sistema sanitario regionale ai vincoli
stringenti delle norme nazionali in tema di orari di lavoro e di tetti di spesa per le assunzioni, ai
quali si aggiungono i parametri di sicurezza e di efficienza per gli ospedali previsti dal D.M.
70/2015, fino ad oggi, però, non riusciamo a cogliere qual è il disegno riformatore complessivo
proposto dal nostro governo regionale, qual è la visione che lo accompagna e che impatto concreto
avrà sulle nostre realtà territoriali, già abbondantemente vessate da un calo di servizi strutturali non
più sostenibile.

Ciò nonostante, accettiamo il dovere di innovare il sistema e rilanciamo richiamando a
responsabilità la nostra classe dirigente regionale, affinché utilizzi quest’occasione per cambiare il
tipo di approccio al problema. Le logiche di campanile devono abbandonare il campo di discussione
e lo devono fare ancor di più, le bruttissime logiche politiche, quelle per cui la riforma sanitaria
passa per un accordo politico al ribasso tra consiglieri regionali di aree diverse. Non ce lo possiamo
permettere: discutiamo della salute dei cittadini e della fruibilità dei servizi da parte degli utenti.
La sensazione è che la coperta sia corta e che sia iniziato il gioco a chi riesce a coprirsi meglio
e prima degli altri.

Leggendo la bozza in discussione, è evidente la diversità di approccio per i due modelli
organizzativi proposti: l’area del potentino nel suo complesso, e l’area del materano che pare non
essere toccata nella sostanza da questa riforma. Il rischio (ancora tutto da fugare!) che non possiamo
permetterci è che si stia costruendo una riforma del Sistema Sanitario regionale che salvaguardi
postazioni dirigenziali e spinte conservatrici di qualche Consigliere regionale o di qualche
parlamentare, rispondendo esattamente a quelle logiche che in premessa abbiamo giudicato
sbagliate.

Se il tema è intrecciare servizio sanitario al cittadino e normativa nazionale ed europea di spending
review, si tenga conto di tutti i parametri in campo e si mettano da parte quelli di rappresentanza
politica. Noi sul tema siamo pronti a ragionare, siamo pronti a confrontarci con le fredde tabelle
numeriche, siamo pronti a leggere statistiche e decreti, ma una cosa non siamo disposti a fare:
accettare in silenzio anche un solo tentativo di compromesso al ribasso frutto di logiche diverse da
quelle della salute del cittadino e della salvaguardia dei servizi.

Proviamo ad aprire un confronto più ampio coinvolgendo sindacati, operatori e cittadini.
Trasformiamo questa riforma in un’occasione per razionalizzare la spesa per l’acquisto di beni e
l’offerta di servizi. Ragioniamo su come innovare il sistema, renderlo efficiente e sicuro per i
cittadini. Non può e non deve ridursi soltanto ad un ragionamento economico di rientro in
insensibili e statistici parametri.

Parliamo di SALUTE, non lo dimentichiamo. Per questo rimaniamo sul tema a difesa del nostro territorio senza farci influenzare da logiche di partito, pronti a ragionare e capire. Senza fare sconti a nessuno.