MELFI: LUCIA SPIEGA AGLI ALUNNI COME COMBATTERE IL CANCRO CON LA BUONA ALIMENTAZIONE

Ieri in tutto il mondo è stata celebrata la Giornata contro il Cancro.

Il settore “Servizi per l’enogastronomia e l’ospitalità alberghiera” dell’Istituto Alberghiero, facente parte dell’I.I.S. “G. Gasparrini” di Melfi,  da diversi anni ormai partecipa a questa lodevole iniziativa promossa e coordinata  dall’U.I.C.C. e sostenuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Per l’occasione lo scorso 2 Febbraio ha organizzato presso l’Aula Magna dell’Istituto un incontro sul tema “Alimentazione e tumore: l’importanza della nutrizione nella prevenzione e nella lotta alla malattia”, con una relazione della prof.ssa Lucia Santarsiero.

La data del 4 Febbraio nell’ultimo triennio (2016 – 2018) è stata dedicata al tema: “We can. I can.” (Noi possiamo. Io posso);  ed in questo slogan è racchiusa e sintetizzata la finalità di questo progetto di sensibilizzazione/informazione sul tema della prevenzione e del contrasto alla malattia oncologica.

In questa cornice presso l’I.I.S. “G. Gasparrini” di Melfi si è svolta questa importante occasione di incontro, per approfondire aspetti a volte poco conosciuti della malattia oncologica e sapere quello che ognuno di noi può fare, attraverso piccoli gesti quotidiani, per prendersi cura di sé e quindi prevenire ed evitare, dove possibile, di incrociare la patologia oncologica.

L’incontro è iniziato con una introduzione a cura del Dirigente scolastico, prof. Michele Masciale, che ha ribadito con forza l’importanza della prevenzione e del ruolo educativo della scuola nel veicolare i contenuti della “buona alimentazione”, riprendendo così le evidenze degli ultimi studi scientifici che dimostrerebbero come si potrebbe ridurre l’incidenza di vari tipi di tumore del 30% con un corretto approccio alimentare.

Si è proseguito con l’intervento dettagliato della prof.ssa Lucia Santarsiero, docente di Laboratorio di enogastronomia presso lo stesso Istituto, già coautrice di due volumi sul tema dell’alimentazione correlata alle patologie tiroidee, sia di tipo oncologico che non.

La prof.ssa Santarsiero, davanti a un cospicuo numero di alunni, circa 120, accompagnati dai docenti di Scienze degli Alimenti e Scienze della Terra, e alla presenza anche di alcuni ospiti esterni, dopo aver inquadrato l’argomento dal punto di vista generale, con gli opportuni  richiami agli studi scientifici internazionali sulla correlazione tra tumore e alimentazione non corretta, ha illustrato quale dovrebbe essere l’alimentazione idonea a prevenire le patologie tiroidee, che siano oncologiche o di altra natura.

Ha sottolineato che il concetto fondamentale e determinante è uno stile di vita sano, che comprenda, secondo le indicazioni del Codice Europeo contro il cancro del 2014, presentato dall’I.A.R.C. (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro): un’alimentazione corretta ed adeguata, una costante ed appropriata attività fisica, l’eliminazione del fumo attivo e passivo, la partecipazione ai programmi di screening, l’evitare l’eccessiva esposizione al sole senza adeguata protezione, la protezione da agenti cancerogeni sui luoghi di lavoro, il controllo dei valori di gas radon negli ambienti domestici, il preferire l’allattamento al seno, il limitare la terapia ormonale sostitutiva, il controllo del peso corporeo, il consumo limitato di bevande alcoliche, la vaccinazione dei giovanissimi contro i virus dell’epatite b e del papilloma.

In particolare, la prof.ssa Santarsiero si è soffermata sul ruolo fondamentale (e più che mai attuale alla luce delle più recenti scoperte scientifiche) degli alimenti cosiddetti nutraceutici, capaci cioè di svolgere il doppio ruolo di nutrire ma anche di prevenire e curare diverse patologie.

Da alcuni anni ormai la prof.ssa si occupa di questo argomento, mettendo a frutto le sue competenze e le sue esperienze di chef e di tecnologia alimentare, svolgendo un’opera di divulgazione attraverso la pubblicazione di libri e la partecipazione a dibattiti e convegni.

La capacità nutraceutica di tanti alimenti è una tesi antica, che risale addirittura ad Ippocrate, cioè a circa 2500 anni fa, ma ritornata prepotentemente attuale grazie alle ultime conferme della moderna scienza medica: secondo gli studi dell’American Institute For Cancer Research il ruolo preventivo dell’alimentazione potrebbe essere determinante nella prevenzione di alcune forme tumorali (colon retto, stomaco, esofago) con una incidenza percentuale dal 30 al 70% circa.

Altri studi hanno messo in evidenza, al contrario, come l’azione locale di alcune sostanze (etanolo), in un contesto di eccessivo consumo, possa favorire lo sviluppo di tumori della bocca, della gola,  dell’esofago e della laringe, ad ulteriore dimostrazione dell’azione positiva o negativa degli alimenti sul nostro organismo.

Attraverso l’impegno individuale e collettivo si può ridurre l’impatto sociale ed economico che il cancro ha sulla società, essendo attualmente i numeri dei soggetti coinvolti o che potrebbero essere coinvolti da brivido: ad oggi si registrano nel mondo 14 milioni di nuovi casi di cancro ogni anno, e in Italia si contano circa 1000 nuovi casi di tumore al giorno, cioè circa 365.000 all’anno.

Sapere inoltre che in Italia nel 2030, in base alle attuali previsioni, ogni 1,2 minuti verrà diagnosticato un nuovo caso di malattia oncologica e ogni 2,4 minuti una persona potrebbe morire di tumore è un dato tutt’altro che confortante, e quindi solo l’impegno di ognuno di noi potrà risultare determinante, insieme ai supporti messi a disposizione dalla medicina oncologica, nel  lotta al cancro.

Il bilancio dell’incontro tenutosi presso l’I.I.S. “G. Gasparrini” è stato dunque positivo: l’intervento  didattico-divulgativo e di sensibilizzazione nei confronti del malato oncologico e della patologia tumorale in generale con le sue sfaccettature dietologiche ha destato curiosità e notevole interesse fra i presenti.