MELFI: LE FALDE ACQUIFERE SOTTO L’INCENERITORE FENICE ALTAMENTE INQUINATE, CHIESTO L’INTERVENTO DELLA MAGISTRATURA

Residui di ferro, manganese e presenza di altri materiali pesanti presenti in quantità fino a 5 volte superiori a quelle consentite dalla legge, sono stati rinvenuti nelle acque sotterranee intorno al termovalorizzatore del “Rendina Ambiente” (ex Fenice) nell’area industriale San Nicola di Melfi.

Questi dati sconvolgenti sono emersi dai controlli effettuati all’esterno dell’impianto dall’Arpab (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente) Basilicata.

Per il comitato “Diritto alla salute” di Lavello si tratta di dati talmente allarmanti da rendere necessario l’intervento della magistratura.

Una situazione preoccupante resa ancora più critica dalla chiusura della discarica di Venosa che ha fatto registrare a San Nicola di Melfi un incremento dei rifiuti provenienti da molti comuni lucani.