Melfi: il Consiglio comunale approva il rendiconto di gestione. I dettagli

Via libera dell’assise melfitana questa mattina al rendiconto di gestione 2020.

Lo rende noto il sindaco di Melfi (PZ), Livio Valvano.

Il primo cittadino ha dichiarato:

“Il rendiconto 2020 fotografa la situazione di un Ente sano e con le spalle larghe.

Dopo dieci anni di Amministrazione i debiti finanziari si sono quasi azzerati: da 12 milioni di euro nel 2010 si sono ridotti a quasi un milione di euro di oggi.

L’avanzo di Amministrazione è di circa 8,5 milioni di euro e sostiene tutti i pesi introdotti dai nuovi principi contabili che a partire dal 2015 hanno rivoluzionato l’assetto finanziario dei Comuni che adesso devono prudenzialmente accantonare le risorse finanziarie per predisporsi a far fronte agli imprevisti anche solo potenziali e accoglie anche le indicazioni della Corte dei Conti.

Nel caso di Melfi degli 8,5 milioni di avanzo, 6 milioni sono asserviti per rischi di varia natura.

Significativa è stata l’attività di contrasto all’evasione fiscale: 1,2 milioni di accertamenti fiscali che confermano il trend in salita dal 2016 al 2020 che vedono il Comune aver recuperato tributi evasi in misura eccezionale, pari a 3/4 volte la media nazionale.

Grazie ad una accurata attività di verifica indirizzata ai grandi evasori, con particolare riferimento ad alcuni imprenditori che per anni non avevano denunciato l’esistenza dei loro capannoni industriali sottraendo risorse alla comunità e ai cittadini onesti.

Con la successiva variazione del bilancio 2021, l’Amministrazione si predispone a concedere agevolazioni e riduzioni sulla tassa rifiuti 2021 utilizzando parte dell’avanzo di Amministrazione.

E’ stato, inoltre, approvato l’ordine del giorno sull’aumento delle tariffe acqua potabile deciso dalla Regione Basilicata con cui il Consiglio Comunale melfitano chiede al Governo regionale di intervenire per evitare che un aumento così elevato -del 15 per cento- sottragga risorse alle famiglie e imprese lucane impegnate a rialzarsi nel pieno della crisi economico-sociale conseguente alla crisi sanitaria”.