LICENZIATA VIA WHATSAPP: PER IL TRIBUNALE SI PUÒ FARE! VOI COSA NE PENSATE?

Una sentenza destinata a far discutere quella emessa dal Tribunale del lavoro.

Il giudice, che ha preso in esame il caso di una dipendente licenziata attraverso la chat di Whatsapp, ha ritenuto che la modalità sembra:

“Assolvere l’onere della forma scritta, trattandosi di un documento informatico, con tanto di prova di avvenuta ricezione”.

Rigettato dunque il ricorso presentato da una dipendente trentenne, che aveva ricevuto la notizia del suo licenziamento, dopo un anno e mezzo di lavoro subordinato, sulla chat di Whatsapp dal datore di lavoro (un’agenzia viaggi).

Come si legge nell’ordinanza:

“La volontà di licenziare è stata comunicata per iscritto alla lavoratrice in maniera inequivoca”.

Questa sentenza riprende un’altra della Cassazione secondo cui:

 “La volontà di licenziare può essere comunicata al lavoratore anche in forma indiretta, purché chiara”.

Dunque Whatsapp, o altri social network, rappresentano una valida forma di documentazione, al pari di un documento cartaceo.

I legali della trentenne hanno fatto ricorso.

Ma intanto si solleva una questione soprattutto morale: è giusto o no licenziare una persona via Whatsapp?

Voi cosa ne pensate?