LAVELLO, SEQUESTRO EX “FENICE” DI MELFI: “FONDATE LE PREOCCUPAZIONI DELLE ISTITUZIONI LOCALI”, A DIRLO…

Lo stabilimento industriale “Rendina Ambiente” di San Nicola di Melfi (ex “Fenice”) è sotto sequestro per il delitto di inquinamento ambientale.

Queste le parole dell’assessora all’Ambiente del Comune di Lavello, Luigia Carlone:

“Il recente provvedimento della Magistratura di sequestro dell’area di bonifica del’inceneritore “Fenice” è un atto che accogliamo con grande soddisfazione, poiché dimostra in modo tangibile di quanto fossero fondate le preoccupazioni espresse dalla istituzioni Locali sulla legalità e sulla tutela dell‘ambiente”.

L’assessora ha inoltre sottolineato come questo risultato sia avvenuto anche a seguito di un protagonismo del Comune di Melfi e del Sindaco, Livio Valvano, in stretta collaborazione con il Comune di Lavello.

La Carlone prosegue:

“Anche alla luce di quanto emerso dall’ultima Conferenza dei Servizi tenutasi lo scorso 12 Luglio a Melfi, a cui ho partecipato personalmente con tecnici del nostro Comune, trovo che questo provvedimento sia coerente con le situazioni che sono emerse: procedimenti poco chiari e ripetute inadempienze dell’azienda nell’attuazione del progetto di bonifica”.

Inoltre Annalisa Di Giacomo, a nome del gruppo consiliare di maggioranza della lista civica per Lavello “Si può fare”, ha dichiarato in merito:

“Dopo tante sconfitte in seguito a sentenze del TAR Basilicata, l’ultima risalente ad un anno fa, che accoglieva ricorsi presentati dalla ‘Rendina Ambiente srl’ sul progetto di bonifica del sottosuolo, sulle prescrizioni previste nell’AIA (autorizzazione integrata ambientale), arriva una buona notizia.

L’impegno ed il protagonismo delle popolazioni e delle Istituzioni Locali hanno prodotto un importante risultato.

Il Comune di Lavello ha invocato, nel corso di questi anni, il principio precauzionale sul diritto alla salute dei cittadini nei confronti di un’attività industriale, la cui invasività inquinante per il territorio è abbondantemente dimostrata dai risultati dei controlli che vengono effettuati ciclicamente.

Dobbiamo proseguire sulla strada, intrapresa con una strategia politica tesa a rendere inutile, nel ciclo integrato dei rifiuti, la presenza di questo inceneritore sul nostro territorio.

Il Comune di Lavello si è distinto, negli ultimi 5 anni, per la ‘coraggiosa’ scelta di non conferire nessun rifiuto presso l’inceneritore ‘Fenice’, attraverso un sistema di raccolta differenziata ‘porta a porta spinto’ e con la sperimentazione di sistemi all’avanguardia come la tracciatura di rifiuti, attraverso ‘ecochip’ che saranno estesi a tutto il territorio urbano.”