LAVELLO: MAURO E LUISA TORNANO AL LORO VECCHIO AMORE E APRONO L’AGRITURISMO “TERRE DI GAUDIO”! ECCO LA STORIA

A Gaudiano di Lavello l’area che ospitava una delle riserve di caccia di Federico II e una tenuta della famiglia di Giustino Fortunato si trasforma in luogo ricettivo che lega storia e sapori.

L’idea è venuta a due imprenditori del posto, Mauro Glionna e a sua moglie Luisa Terlizzi, che stanno portando avanti degli studi approfonditi su quelle che erano le tradizioni culinarie apprezzate dalla corte di Federico II per poi riproporle all’interno del nuovo agriturismo “Terre di Gaudio – Cucina e ruralità”.

Mauro Glionna è un imprenditore molto conosciuto in tutta l’area del Vulture-Melfese fino alla vicina Puglia per via della sua grande esperienza maturata nel settore ricettivo.

Per 30 anni, dal 1978 al 2008, ha portato avanti l’attività di famiglia, l’hotel San Barbato a Lavello (una delle sale ricevimenti più gettonate) all’interno della quale si sono festeggiati e si continuano a festeggiare tantissimi matrimoni.

Dopo la vendita di questa struttura Mauro ha deciso di dedicarsi al suo podere di Gaudiano accantonando l’ambito ricettivo per dedicarsi a quello agricolo, viste le eccellenti caratteristiche dei terreni.

Lo stesso Mauro ci ha raccontato:

“Lo scorso 22 Marzo proprio in questo podere (sede di una delle tenute di caccia di Federico II e di una masseria della famiglia rionerese di Giustino Fortunato) insieme a mia moglie Luisa abbiamo deciso di tornare al nostro vecchio amore, la ristorazione, aprendo così l’agriturismo “Terre di Gaudio – Cucina e ruralità”.

Siamo nella conca di Gaudio dove c’è la maggior produzione di ortaggi.

A pochi passi dalla nostra struttura vi è una chiesa che i fratelli Fortunato, Giustino ed Ernesto, avevano fatto erigere in memoria del padre Pasquale.

Si tratta della chiesa di San Pasquale Bayilon”.

Spinti dalla sete di storia che inzuppa il piccolo centro di Gaudiano, Mauro e Luisa hanno aperto l’agriturismo “Terre di Gaudio” per valorizzare le tradizioni centenarie che hanno deliziato i palati dei personaggi storici.

Luisa ha aggiunto:

“Le ricerche che stiamo realizzando (consultando biblioteche, archivi di stato, memorie storiche e internet) stanno iniziando a dare i loro frutti.

Il nostro obiettivo è quello di approfondire la tradizione gastronomica di quell’epoca per riproporla nella nostra cucina in chiave rivisitata.

Nel 1800 qui vi era la tenuta della famiglia di Giustino Fortunato che gestiva 3000 ettari di terreno per la produzione di cereali.

Inoltre questo luogo era anche riserva di caccia di Federico II ed i piatti dell’epoca erano a base di selvaggina e di agnelli (protagonisti della transumanza che si faceva dalla Puglia a Gaudiano, zona di passaggio dovuta alla presenza di tanta acqua)”.

Al momento tra i piatti tipici proposti citiamo:

  • la “Maccaronata del Gaudio”: pasta fatta in casa, dalla forma molto simile agli spaghetti alla chitarra, adagiata su un letto di verdure ricoperta da una fonduta di pecorino;
  • “Vscnett”: orecchiette allungate fatte con farina di grano arso condite con “strscid” (soffritto di salsiccia) con ricotta fresca.

Facciamo i complimenti a Mauro e Luisa per l’interessante abbinamento storia-cucina che stanno realizzando per far conoscere la storia di questo territorio tutto da scoprire e da vivere.

Di seguito alcune foto del nuovo agriturismo “Terre di Gaudio”, dei piatti realizzati e dell’antica chiesetta San Pasquale Bayilon.