La Basilicata è ricca del bene più prezioso: “Dalla gestione della risorsa dipende il nostro futuro”

“Nella giornata mondiale dell’acqua, istituita dalle Nazioni unite per sensibilizzare le istituzioni e i cittadini ad un uso responsabile di questa immensa risorsa di vita e quest’anno dedicata in particolare al tema dei cambiamenti climatici, voglio ribadire innanzitutto che la Regione Basilicata e gli enti preposti, Egrib e Acquedotto lucano in primis, sono impegnati ad adottare ogni utile iniziativa per ridurre gli sprechi, migliorare le infrastrutture per la conservazione e la distribuzione della risorsa e promuovere buone pratiche di risparmio idrico che sono ancora più importanti in un’epoca caratterizzata da imponenti cambiamenti climatici.

Come tutti sanno la Basilicata è una terra ricca di risorse naturali e dal loro utilizzo, dalla loro gestione accurata, dipende una parte del nostro futuro.

Attraverso un sistema complesso di dighe e di condotte l’acqua presente nei nostri invasi viene resa quotidianamente disponibile per gli usi potabili, irrigui e industriali di una vasta area del Mezzogiorno.

Preservare le risorse idriche significa quindi anche tutelare la natura e gli ecosistemi circostanti, ma allo stesso tempo richiede un efficientamento delle reti che supportano la distribuzione per limitare gli sprechi.

Con il Piano strategico e i progetti del PNRR stiamo definendo tutte le azioni necessarie per rimettere a posto le reti idriche come quelle fognarie e stiamo intervenendo sui problemi strutturali e sulla gestione dei grandi invasi.

Siamo in una fase complessa e difficile, con la pandemia che si fa ancora sentire e con gli effetti della guerra in Ucraina sulla stabilità dei prezzi e dei mercati.

Ma le emergenze di questo periodo non possono farci dimenticare la centralità delle risorse idriche per la Basilicata.

Una centralità che richiede il rinnovato impegno delle istituzioni, del mondo produttivo e associativo e dei cittadini. Tutti insieme per preservare e valorizzare al meglio un bene prezioso come l’acqua”.

Lo ha dichiarato il presidente della Regione Vito Bardi in occasione della Giornata mondiale dell’acqua (World Water Day), ricorrenza istituita dalle Nazioni Unite nel 1992 che si celebra ogni anno il 22 marzo.

Così Gianni Leggieri, Consigliere Regionale M5S Basilicata:

“La Giornata mondiale dell’acqua impone alcune riflessioni approfondite che abbracciano più questioni.

Sulla rivista Altroconsumo è stata pubblicata una inchiesta sulla situazione tariffaria del servizio idrico integrato di 74 città italiane e sui capoluoghi virtuosi, che, nell’ultimo quadriennio, hanno ridotto le tariffe venendo incontro ai cittadini e alle imprese.

È successo, ad esempio, a Bologna (- 8,9%) e Milano (-1,8%), mentre tra i centri in cui si sono registrati gli aumenti maggiori troviamo Potenza.

Nel capoluogo lucano il dato parla chiaro: qui si è avuto un aumento del 25,9%.

L’inchiesta di Altroconsumo pone dunque l’accento sui diversi approcci nelle città italiane nella gestione del bene acqua.

In buona sostanza al Nord le tariffe hanno in media costi inferiori rispetto al Sud, che, paradossalmente, se si pensa pure al costo della vita, sono molto più care.

In Basilicata, regione seduta sull’oro bianco, con i suoi 11mila chilometri di tubi che distribuiscono acqua potabile, il problema delle perdite idriche ha assunto dimensioni preoccupanti.

Ed è facile immaginare che non sempre si riesca ad arginare tale fenomeno.

Con la riduzione delle dispersioni idriche si determinerebbero notevoli risparmi sui costi di gestione in virtù della riduzione dei consumi energetici.

Diversi fattori sono imputabili alle perdite idriche: rotture nelle tubazioni o deterioramento dei materiali, ma anche volumi non contabilizzati per veri e propri furti d’acqua, fino ad arrivare al deprecabile fenomeno della sottrazione dei volumi senza autorizzazione per allacciamenti abusivi.

Quello della dispersione è un problema per il quale bisogna far fronte al più presto.

Occorre ottimizzarne non solo lo spreco, ma anche il consumo dell’energia necessaria a potabilizzarla e pomparla in rete.

A livello internazionale, inoltre, voglio segnalare che all’Expo di Dubai si terrà oggi un’iniziativa con protagonisti gli avvocati e i giuristi italiani.

Verrà infatti presentato il decalogo dei principi del diritto all’acqua.

Si tratta di uno studio sulla normativa legata a questo bene essenziale al centro di numerose iniziative delle Nazioni Unite, fortemente voluto dal Consiglio nazionale forense.

Ecco che in questo caso si impone un’altra riflessione.

In numerosi Paesi del mondo le Costituzioni non contemplano il diritto all’acqua.

Prendono, spesso, invece in considerazione il diritto all’aria. Acqua e aria in passato erano considerati diritti infiniti, per i quali non si poneva l’esigenza di una tutela giuridica.

Oggi le cose sono radicalmente cambiate, se pensiamo pure che dal 1950 ad oggi ci sono stati nel mondo oltre trenta conflitti armati tra Stati confinanti per gestire l’acqua del sottosuolo, dei fiumi, delle dighe.

Per l’acqua in oltre settant’anni ci sono state circa cinquecento diaspore, flussi di popolazioni che pur di non vivere in guerra hanno abbandonato le loro terre, perdendo ogni identità e certezza del proprio futuro. Occorre riflettere seriamente a livello locale e non solo”.