“INSERIAMO MELFI E LA FALCONERIA TRA I BENI DELL’UMANITÀ!” LA RICHIESTA ALL’UNESCO DI…

Da Capitale europea della Cultura a Capitale europea della Falconeria.

La Basilicata si conferma terra d’eccellenza e, dopo Matera, anche Melfi si candida autorevolmente a guidare una delle arti più affascinanti che la storia ha tramandato. Dopo la dichiarazione della Commissione europea che ha insignito la Falconeria del titolo di “patrimonio immateriale dell’umanità” e grazie all’intuizione di associazioni e istituzioni, la cittadina melfitana ha avviato un proficuo lavoro di ricerca storica e di rilancio identitario partendo dalle Costituzioni federiciane del 1231.

L’obiettivo è di inserire la Falconeria di Melfi tra i beni immateriali dell’Unesco, un riconoscimento prestigioso che porterebbe alla città non solo lustro ma soprattutto la giusta riscoperta del suo immenso contributo all’interno della storia.

Il Consigliere regionale Aurelio Pace, che da diverso tempo si batte affinché questo riconoscimento trovi la sua concretizzazione, si è detto soddisfatto dell’evento della Falconeria tenutosi lo scorso weekend nella città federiciana.

Per tre giorni il castello di Melfi è stato al centro di convegni, dibattiti, sfilate in costumi d’epoca, dimostrazioni e attività didattiche alla presenza di falconieri giunti da tutta Europa. Dal ventiquattresimo convegno nazionale di Falconeria all’annullo filatelico predisposto da Poste Italiane. Un evento riuscitissimo che, grazie all’impegno delle due storiche associazioni melfitane, “Nino Laviano” e “De Arte Venandi” rappresenta il punto di partenza per il rilancio di un’arte che può trasformarsi in economia e in tessuto produttivo con il centro rapaci, impegnato nel diffondere la cultura della falconeria attraverso attività didattiche che coinvolgono diverse istituzioni scolastiche.

Da Venerdi a Domenica, la città di Melfi è stata letteralmente invasa da appassionati falconieri e da tanti turisti affascinati dalle acrobazie dei volatili ben guidati dai rispettivi addestratori. Dalle aquile della Repubblica Ceca alle poiane della Spagna, oltre a quelle provenienti da quasi tutte le regioni d’Italia.

Uno spettacolo che ha animato i cieli del Vulture-Melfese e che, come capitale europea della Falconeria, va tutelato e valorizzato per migliorare lo spazio a disposizione degli addestratori e degli stessi falchi. L’impegno, da parte della Regione e del Comune di Melfi, è stato ribadito dai presenti alla tre giorni che ha ufficialmente avviato un percorso che porterà la città federiciana ad essere riconosciuta come luogo ideale e naturale – oltre che storicamente vocato – ad ospitare altri campi di addestramento e appassionati da tutto il mondo.

Per Melfi è una grande opportunità che noi abbiamo dimostrato di voler cogliere e rilanciare al pari dei tanti cittadini che non hanno voluto mancare ad una delle edizioni più riuscite e propedeutiche per un futuro da “Capitale”.